Monastero delle Clarisse a Serra de’ Conti: un Comitato contro la chiusura
"Il monastero è stato messo in vendita senza interpellare la cittadinanza"
Via le suore, chiuso, in vendita. In queste poche parole è racchiusa la storia degli ultimi due anni del Monastero di Santa Maria Maddalena. Epilogo che nessun serrano si sarebbe mai sognato potesse accadere, mai in uno dei monasteri più giovani e vitali del centro Italia, o forse del Paese stesso.
Un punto di riferimento per generazioni di persone, non solo abitanti di Serra de’ Conti, che qui hanno trascorso interi pomeriggi nel doposcuola, frequentato il catechismo, l’Azione Cattolica, imparato a suonare la chitarra o semplicemente trovato una parola di conforto, un consiglio, una speranza quando sembrava non essercene; sempre respirando quell’aria densa di spiritualità, sentendo le loro voci angeliche cantare, trovando delle amiche, delle mamme e delle vere sorelle.
Eppure, sembra incredibile perfino pensarlo, questo potente magnete della fede è stato spogliato di tutto ciò che di bello aveva, senza conoscerne il motivo e senza mai poter far nulla per impedirlo.
C’è l’obbedienza, ci siamo detti tra noi, è giusto aspettare, le cose si sistemeranno, è una situazione provvisoria.
Invece no. Ufficialmente il Monastero delle Clarisse è chiuso per restauro, perché ancora nessuno è mai venuto a dirci quello che invece si sospettava da tempo: il monastero non ospiterà più le nostre amate suore perché è stato messo in vendita! Senza mai interpellare la cittadinanza, trattando l’amministrazione comunale a pesci in faccia e neanche considerando la parrocchia.
E’ lecito quindi domandarsi, viste le cose fatte in fretta e furia, viste le scuse banalmente raccontate, vista l’impossibilità di trovare un interlocutore che risponda ai numerosi quesiti rimasti insoluti: possibile non ci fosse un’altra strada da percorrere?
C’era già un piano preciso dietro alle decisioni prese?
Una volontà di chiusura stabilita da tempo e mai detta, neanche ora ufficialmente?
Certo un monastero vuoto non è una grande consolazione, ma almeno ci sarà la speranza che un giorno qualcuno tornerà ad abitarlo, restituendogli il ruolo di polo spirituale che gli è proprio.
Nel frattempo, se concesso alla comunità di Serra de’ Conti, potrebbe essere impiegato in molteplici situazioni a favore di tutta la collettività stessa.
Suor Maria Giuseppina Benvenuti meglio conosciuta come la Moretta, di cui è in corso la causa di beatificazione, aveva promesso che il monastero non sarebbe mai stato chiuso; noi ci affidiamo a lei, lavorando alla sua causa, certi che non verrà meno alla sua promessa.
Comitato “Amici del Monastero”
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