Perini: “il turismo religioso può essere un’opportunità di crescita per Senigallia”
Il consigliere Udc-Scelta Civica: "si tratta di un settore in costante espansione"
Il turismo religioso rappresenta un fenomeno in continua crescita, con un notevole risvolto economico. Si muovono oltre 300 milioni di persone l’anno, con un volume di affari che supera i 18 miliardi di dollari, dei quali 4,5 generati solo dall’Italia.
Ogni anno sono infatti 35 milioni gli italiani che viaggiano alla scoperta dei numerosi santuari, monasteri ed eremi siti nel bel paese. Di questi 14 milioni si muovono per motivi esclusivamente di fede mentre gli altri 21 milioni si aggregano anche per motivi culturali; sono i turisti della fede, che scelgono, per le loro vacanze, di soggiornare in case d’accoglienza, monasteri, eremi e di abbinare la visita ai musei, santuari, conventi.
Il turista della fede utilizza sempre più in Italia le “reti di turismo religioso” che si stanno creando tra Ordini religiosi (per l’ospitalità), cooperative ed associazioni (visite guidate e treatralizzate), reti di artigiani (oggettistica e oreficeria minore) e fornitori ( ristorazione e logistica) sulla base locale.
L’offerta turistica senigalliese mette in luce solo alcune facce delle realtà culturali che caratterizzano il nostro territorio e quello dei paesi limitrofi nel contesto delle Valli Misa e Nevola.
Non sempre un territorio riesce ad esprimere pienamente il suo potenziale in tutti gli aspetti turistici che lo interessano e dunque la sfida è quella di legare le scelte politiche in tema di sostegno alle associazioni e indirizzo urbanistico alla promozione di quelle tipologie di turismo che possono rappresentare un concreto asset di sviluppo per Senigallia.
Non si può trascurare peraltro lo stretto legame esistente a Senigallia tra il prodotto turistico religioso in senso stretto e le eccellenze artistiche, archeologiche, storiche e culturali che la contraddistinguono.
Il turismo religioso è oggi un “fenomeno” con un profilo tematico appena accennato ma con chiare opportunità di crescita e posizionamento sul mercato.
Il turismo religioso utilizza infatti lo schema-modello base del turismo, ma lo può reinventare creativamente con l’innesto dell’esperienza religiosa, trasformandone la qualità, la finalità, i ritmi e lo stile di attuazione: un turismo a valore esperenziale ed emozionale che può far affluire qui risorse per il recupero del patrimonio edilizio esistente sia esso di privati cittadini che di enti eclesiastici.
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