Negozio “Quanto basta” di Senigallia: “gli ultimi fatti non mutano la nostra filosofia”
Parla Ridotti Bene, la società titolare dell'esercizio vittima di furti da parte di una commessa
Ridotti Bene è la società titolare del negozio Quanto Basta di Senigallia. Fondata nel 2012 da nove amici, tutti appartenenti allo stesso gruppo di acquisto solidale, è una cooperativa sociale.
La scelta attentamente valutata, è apparsa la necessaria e naturale conclusione del progetto di apertura di un punto vendita che rendesse disponibile prodotti locali, biologici, sfusi, solidali ed ecologici e contemporaneamente avesse l’ambizione di fare Cultura, promuovendo uno stile di vita più sobrio e rispettoso della Natura e della dignità dell’Uomo. Proprio in quest’ultimo ambito, gli stessi soci fondatori hanno ritenuto indispensabile dare il primo contributo, cercando di dimostrarsi il più possibile coerenti con il proprio progetto. Per tali motivazioni la scelta di occupare un lavoratore in situazione di svantaggio è stata conseguente!!
Si potrebbe aggiungere a tale discorso, l’obbligo che hanno per legge le cooperative sociali di avere tra i propri occupati un tot di persone con disagio, ma risulterebbe un per di più. La ferma convinzione della società era ed è quella di credere che sia possibile recuperare pienamente e completamente tali persone e, di più, offrire una occasione per rientrare a pieno titolo e diritto nella società da “normali” cittadini. La colpa non può e non deve essere motivo di emarginazione e di condanna sempiterna!!!
Dopo i fatti gravi occorsi, tutti i soci vogliono sottolineare e ribadire tali considerazioni, aggiungendo che non sarà questo incidente a far mutare loro atteggiamento e propensione. Cooperativa sociale significa partecipazione, solidarietà, mutualità.
Cooperativa sociale vuol dire fare impresa con un occhio a chi è meno fortunato o ritenuto indegno di considerazione.
Ridotti bene è una cooperativa sociale ed i propri soci hanno scelto questa formula societaria, rinunciando a qualsiasi dividendo, in favore dell’occupazione e della totale trasparenza dei prezzi.
da Alessandro Seta
consigliere di amministrazione Cooperativa sociale Ridotti Bene
Il secondo motivo che mi amareggia è che non ha tenuto conto che con il suo operato stava danneggiando una piccola realtà noprofit del nostro territorio messa in piedi da persone che non mirano a guadagnare, ma a contribuire alla costruzione di una società migliore: a creare occupazione, a ridurre l'inquinamento, ad accrescere la sostenibilità, a dare reddito ai piccoli produttori locali, ecc.
Sono amareggiato, ma anche convinto che quando BA avrà pagato il suo debito dovremo tornare a darle un'opportunità e non per buonismo, ma per giustizia, perché è facile dividere il mondo in buoni e cattivi senza tener conto dei diversi punti di partenza, dei diversi percorsi di vita. Don Lorenzo Milani sosteneva che "Non c'è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali".
C'è,infine, una terza cosa che mi amareggia e questa non riguarda BA, ma i commenti comparsi in questi giorni su quasi tutti gli articoli che riguardano questa vicenda. Commenti che tendono a condannare, spesso senza conoscere, che sembrano non aver voglia di capire, ma semplicemente di accusare qualcuno per potersi sentire dalla parte dei giusti. Non c'è dubbio che il comportamento vada condannato, ma la persona va comunque salvata; non si può confondere l'errore con l'errante (come si diceva una volta). Diffido per istinto da questi presunti onesti sempre pronti a scagliare la prima pietra; De Andrè avrebbe detto che "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior".
Chiudo con un invito a tutti, ma che rivolgo anzitutto a me stesso: non spariamo parole come sassi, sentenze come proiettili: restiamo umani! E resistiamo alla tentazione di sentirci giusti e quindi in diritto di condannare chi ha sbagliato. Non illudiamoci che sottraendo diritti a qualcuno se ne possa trarre un vantaggio personale: la storia - che come sempre è maestra di vita - ci insegna che invece è vero il contrario: è solo allargando la cerchia dei diritti e dei doveri sociali che si accrescono per tutti le possibilità.
Bertold Brecht è forse quello che con maggior lucidità ha messo a fuoco la questione; chiudo quindi con un invito a riflettere sulle sue parole:
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
non è cosi... il comportamento è una decisione della persona, in questo caso che bisogna c'era di rubare ancora? e di tradire per l'ennesima volta la fiducia? hai un lavoro che molte persone oneste in questi tempi non hanno e presumo anche uno stipendio. Significa che ci sei proprio allora.
la maggior parte di queste persone è recidiva,sono così e basta non puoi imporgli la tua morale, la prossima volta la metteranno nel didietro a qualcun altro.. certe volte dal letame non nasce niente!
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