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L’affresco quattrocentesco di Castiglioni di Arcevia: arte e identità

L'appello di Italia Nostra: "conservare il legame fra l'opera d'arte e il territorio"

Frammento de La Madonna con Bambino, nella chiesa di Castiglioni di Arcevia

La chiesa di S. Maria della Piana di Castiglioni di Arcevia è stata restituita alla comunità dopo un lungo e travagliato restauro. L’edificio sorge al margine di un pianoro di grande valore paesaggistico e naturalistico. La sua origine è medievale, ma nel tempo è stato oggetto di ripetute ristrutturazioni che ne hanno cancellato parte degli originari caratteri architettonici.

Conservava al suo interno una pregevole tela cinquecentesca raffigurante la Madonna con Bambino, che anni addietro è stata rivendicata dalla precedente proprietà e trasferita altrove. Durante il restauro sulla parete di fondo sotto la tinteggiatura sono stati scoperti i frammenti di un grande affresco tardo quattrocentesco, che per motivi di conservazione sono stati distaccati e trasportati provvisoriamente ad Urbino.

Così oggi l’edificio, spoglio anche di tutti gli arredi, nonostante il restauro rischia di perdere la sua connotazione storica. Per conservare l’identità di un antico luogo di culto infatti non basta il restauro dei muri e del tetto: è necessario che permangano al suo interno anche le testimonianze della sua secolare vicenda religiosa, dagli arredi, alle opere figurative, alle iscrizioni e quanto altro, il tutto evidenziato da una opportuna illuminazione e corredato da un pannello che ne illustri la storia.

Affresco di San Sebastiano, nella chiesa di Castiglioni di ArceviaL’affresco è chiaramente la testimonianza più significativa di questa storia. Le parti scampate al degrado del tempo si sono rivelate di notevole valore artistico: sulla sinistra resta una parziale raffigurazione della Madonna con Bambino, verso il centro si conservava integralmente un bellissimo S. Sebastiano e in alto si intravede la parte inferiore di una Crocifissione. Altre figurazioni sulla destra sono andate perdute.
L’opera è attribuita ad Andrea da Jesi il Vecchio, attivo nella seconda metà del sec. XV e capostipite di una importante famiglia di pittori. Le poche opere certe dell’artista sono circoscrivibili in un’area ben delimitata tra lo jesino (Belvedere Ostrense, Monsano ecc.), Serra de’ Conti e Arcevia e l’affresco di Castiglioni è coevo ad un altro molto simile datato 1473 e tuttora conservato quasi integralmente nella chiesa rurale di S. Fortunato di Serra de’ Conti.

Si tratta quindi di una testimonianza artistica di notevole valore e non possiamo non condividere il desiderio della comunità locale di riavere il suo affresco, ora depositato presso la Sovrintendenza di Urbino. Luogo e modi di conservazione ovviamente vanno discussi, ma sarebbe auspicabile comunque che nella sua sede originaria se ne conservasse almeno una copia, insieme a quella della tela cinquecentesca, contribuendo così a restituire all’antica chiesa della Madonna della Piana il suo aspetto di luogo di culto, con arredi, testimonianze lapidee e altro.

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