Da Senigallia le sculture di Castelli per la mostra dal Futurismo al Contemporaneo
Vincenzo Bianchi ha ricordato al Musinf la diffusione territoriale dell' opera del grande scultore senigalliese
In occasione della sua visita di lavoro al Musinf lo scultore Vincenzo Bianchi, presidente della fondazione Costantin Brancusi di Craiova e già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata si è interessato alla prossima mostra delle opere di Alfio Castelli in Toscana, nell’ambito della Mostra dal Futurismo al contemporaneo.
Con il prof.Bugatti, direttore del Musinf, Bianchi ha ricordato la grande personalità, la creatività e la competenza tecnica dello scultore senigalliese, che aveva dedicato la sua vita anche al magistero didattico nelle Accademie di Belle arti. Il prof. Bianchi, verificando con il prof. Bugatti la diffusione territoriale dell’opera di Alfio Castelli ha ricordato come le sculture di Alfio Castelli siano visibili anche a Roma.
E’ il caso del rilievo della chiesa del Sacro Cuore di Gesù e Maria a piazza Vescovio e del grande monumento agli operai cantonieri caduti nella realizzazione dell’Autostrada del Sole che si può ammirare presso lo svincolo del G.R.A. dell’Appia. Che anche dopo la morte di Alfio Castelli ci sia stata, nei settori specializzati, un’ attenzione per l’opera dello scultore senigalliese secondo il prof. Bianchi può essere dimostrato da varie iniziative, oltre quelle importanti delle mostre a Senigallia e della costituzione della raccolta dedicata ai protagonisti della scultura senigalliese del’900.
Ad esempio, scorrendo le cronache artistiche, va segnalato che per le giornate del patrimonio artistico 2009 è stata organizzata una visita guidata alle opere di Alfio Castelli (1917-1992) conservate nella chiesa di Borgo San Martino di Cerveteri (Rm). Borgo San Martino è uno dei numerosi borghi realizzati dall’Ente Maremma negli anni’50, in seguito alla Riforma Agraria. Questi borghi comprendevano, oltre ai poderi ed ai casali dei contadini, anche dei Centri di servizio, con una chiesa, uno spaccio, un luogo di ritrovo, un ambulatorio, ed una piazza come luogo di aggregazione. Per realizzarli, l’Ente Maremma aveva chiamato l’architetto Carlo Boccianti, e si era avvalso di Alfio Castelli, che allora era uno dei più celebrati protagonisti della scultura. Dopo la XXXVII Biennale di Venezia, del 1964, dove aveva avuto una sala personale. Come si sa Castelli non aveva più partecipato alle grandi kermesse, limitando la sua ricerca formale a commissioni private o estere.
Nel maggio del 2009 la dr. Patrizia Ferretti, durante un sopralluogo alla Chiesa, aveva ricollegato la suite di ben 16 opere al nome del loro grande autore. Vincenzo Bianchi ha sottolineato che Alfio Castelli proprio negli anni dell’esecuzione delle sculture di Borgo San Martino attraversava una fase di ispirazione giacomettiana. Infatti, durante un soggiorno a Parigi del 1948, aveva conosciuto l’artista svizzero, e da allora aveva cambiato il suo naturalismo classicistico in una rappresentazione sempre più indirizzata verso forme disgregate. Le opere di Borgo San Martino sono costituite da 14 formelle della Via Crucis, una Statua di San Martino Vescovo di Tours e da una piccola statua di San Giovanni Battista posta sul fonte battesimale, tutte realizzate in bronzo.
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