Vincenzo Bianchi al Musinf di Senigallia illustra la sua fotografia surrealista
Il fotografo ha recentemente ricevuto la laurea ad honorem all'Accademia di Mosca
Didattica della fotografia al centro dell’attenzione negli incontri del Musinf. Appena rientrato da Mosca, dove ha ricevuto la laurea ad honorem dell’Accademia di Mosca ed ha allestito una mostra di sue opere recenti, il prof. Vincenzo Bianchi, già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e già titolare della cattedra di scultura dell’Accademie di Belle Arti di Firenze e Urbino, si è incontrato con gli allievi ed i docenti del corso di fotogiornalismo del Musinf di Senigallia. Bianchi ha illustrato la genesi e la poetica della storica suite di sue fotografie surrealiste, conservata nell’archivio del Museo d’arte moderna di Senigallia.
E’ stato introdotto dal direttore del Musinf, prof. Carlo Bugatti e dal coordinatore del corso di fotogiornalismo, Giorgio Pegoli. Vincenzo Bianchi, con Umberto Mastroianni, Orfeo tamburi e tanti altri grandi maestri del secondo Novecento è stato tra i fondatori, negli anni Ottanta del Musinf, l’istituzione museale senigalliese. Vincenzo Bianchi, che era a Senigallia per mettere a punto le prossime sue mostre internazionali, ha voluto ricordare che con Alfonso Napolitano aveva negli anni passati progettato proprio a Senigallia le grandi opere che ha esposto recentemente a Mosca. Ha scambiato con Enea Discepoli informazioni sullo stato delle opere d’arte in Siria, dove sono in corso drammatiche situazioni belliche.
A Damasco si trovano alcune sculture realizzate da Vincenzo Bianchi. Il prof. Bugatti ha ricordato che le sculture di Bianchi si trovano anche a Gerusalemme e sul Monte Nebo, dove furono personalmente inaugurate da papa Woytila. Vincenzo Bianchi ha voluto anche seguire direttamente alcune fasi del corso di fotogiornalismo, interessandosi alle relazioni sulla stampa d’arte digitale in camera chiara sia jnk jet fine art, sia sulla stampa laser.
Dell’uso in campo artistico del laser Bianchi era stato uno dei precursori. Bianchi si è congratulato per le relazioni svolte da Alberto Polonara ed Alfonso Napolitano. Si è poi congratulato con Giorgio Pegoli per le mostre recenti al Museo delle culture europee di Berlino ed al Museo svizzero dove è stata presentata nei giorni scorsi la raccolta di storia del fotogiornalismo di Charle Henri Favrod. Si è lungamente intrattenuto con gli allievi, apprezzando l’impegno di ricerca e di studio, che fa del museo di Senigallia uno dei centri di diffusione culturale delle tecniche fotografiche e della fotografia come arte.
Ha discusso, nella mattinata di sabato con il prof. Bugatti e con l’assessore alla cultura Schiavoni le possibilità di una collaborazione del corso di fotogiornalismo con i musei italiani e stranieri che ha fondato e dirige. Si è interessato alla prossima mostra in Toscana delle sculture di Alfio Castelli ed allo stato di conservazione ed esposizione della raccolta di scultura del Musinf, attualmente esposta alla Rocca roveresca. Ha visionato le riprese fotografiche di Marco Mandolini e dei fotografi senigalliesi che hanno eseguito il reportage all’apertura della scorsa edizione della Biennale di Venezia. Con il prof. Bugatti, Vincenzo Bianchi ha infine discusso di possibili collaborazioni editoriali, espositive e didattiche con la Fondazione Brancusi, che presiede. Ha espresso la volontà di tornare nei prossimi mesi al Musinf per poter incontrare Lorenzo Cicconi Massi, di cui ha molto apprezzato il film dedicato a Mario Giacomelli, edito da Contrasto, ed anche per incontrare Katiuscia Biondi Giacomelli, essendosi interessato al libro Sotto la pelle del reale, edito dal Sole 24 ore, in cui per la prima volta viene analizzata la produzione di Mario Giacomelli come performer.
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