Un Consiglio Comunale, quello del 22 maggio 2013, racchiuso in una foto
...il "come eravamo" prima della variante"
Fortuna vuole, che Senigallia non abbia tanti e grossi problemi Senigallia e per quei pochi e piccoli, poco o nulla si può e si deve parlare, perché intanto i quattrini per risolverli non ci sono. Fortuna, dicevo, perché altrimenti non so quanto dovrebbe durare un Consiglio e quante sedute si dovrebbero impegnare per parlare di problemi tanti e grossi.
Se già per titolare una Variante si erano usate tre righe di battitura: “Azioni per la riqualificazione dell’offerta turistico-alberghiera e per la sostenibilità ambientale attraverso la riduzione e rilassamento dei carichi urbanistici“, era da immaginarsi quanto lungo sarebbe stato illustrarle e dibatterle, non dimenticando e considerando anche i sei mesi circa che se n’è discusso in Commissione!Ma andiamo per ordine. Il solito ritardo, solito appello, solita oretta dedicata alle interpellanze ed interrogazioni e la solita precedenza a quelle formulate per iscritto.
Il primo quindi ad avere la parola è ROMANO che ha una interrogazione scritta da rivolgere al Sindaco. L’argomento è quello del proliferare delle sale da gioco con le slot machine ed i video poker. Un argomento già trattato a suo tempo in Consiglio e di nuovo in Commissione, ma Romano chiede al Sindaco: “… che azioni, quali posizioni intende porre in essere l’Amministrazione nei confronti di questo tema… vorrei che questo tema divenisse la lobby dei Sindaci che si batte contro questo tema e vorrei sapere che cosa ne pensa l’Amministrazione ed il Sindaco.”
Dal tono con cui risponde il SINDACO, si ha la sensazione che l’interrogazione l’abbia un po’ disturbato, perché: “… quello che pensa l’Amministrazione consigliere Romano lei lo dovrebbe sapere, perché il Comune di Senigallia è stato il primo a proporre a questo Consiglio un regolamento nato per azione propria che aveva come obiettivo … eliminare da questa città tutte quelle macchinette… abbiamo contrastato l’apertura di quelle sale… cercando di interloquire con chi volesse aprire delle attività cercando di mettere dei perimetri poi è arrivata una serie di provvedimenti di carattere nazionale che hanno fatto quello che vedete oggi… oggi tutte le città si sono trasformate in tanti casinò… oggi dire che cosa pensa il Sindaco consigliere Romano? Mi dicono – “Occupati della città, non dei problemi di carattere nazionale” – (NdR: Ed anche questo problema rientra giustamente nell’ambito dei problemi di carattere nazionale!!) … ma non ci possiamo far carico di tutto, ogni giorno c’è una battaglia che ricade sulla posizione dei sindaci rispetto a qualche cosa… la posizione è quella che non le vogliamo, non le vorremmo, ma intanto le continuano ad aprire. Non le vogliamo, le vorremmo cancellare dai nostri luoghi e continuano a piazzarle in qualsiasi locale. Ovviamente non è un problema dei gestori ehh! I gestori utilizzano una norma … C’è un problema di carattere normativo… Oggi i bilanci vengono sanati indirettamente dalle azioni compulsive dei nostri cittadini che si rivolgono a quell’imbroglio che sono le macchinette che portano sempre a perdere, sempre a perdere, a perdere e ci sanano qualche buco di bilancio… se fosse per questa Amministrazione verrebbero bandite e non solo dal perimetro di questa città…”
Nella replica, Romano chiede di aggiungere un elemento: “Essendo lei Sindaco l’ultimo terminale della democrazia sul territorio si faccia portatore presso l’ANCI, in tutti i tavoli possibili, a sfinirli, che se no oggi facciamo cassa, ma domani le spese sociali per curare quelle patologie diventano il doppio il triplo… mi sembra che il governo stia agendo alla giornata…”.
Interpellanza a questo punto di SARDELLA che ha come tema il degrado dell’area Ex-Arena Italia e che malgrado le segnalazioni non trova la sua evoluzione verso una sistemazione. Voleva capire che cosa stava succedendo, se l’Amministrazione Comunale ha preso provvedimenti nei confronti della proprietà dell’area, con principale riferimento alla copertura in amianto, la pulizia dell’area esterna e di quella interna e relativa derattizzazione. Se sono stati presi dei provvedimenti e se la proprietà se ne sia fatta carico ed a che punto è la pratica urbanistica. Coglie inoltre l’occasione per capire anche a che punto sia un’altra zona della città, quella relativa alla Curva della Penna, se la rotatoria diverrà realtà ed eventualmente quando.
A rispondere è ancora il SINDACO. Da una parte ci sono dei grandissimi risultati e da un’altra ci sono delle difficoltà e si è in una posizione di stallo. La proprietà è stata incontrata qualche settimana fa a fronte di una ordinanza emessa dal Sindaco rispetto alle verifiche che devono essere fatte non solo in ordine alla copertura in amianto, ma anche alla struttura statica dell’Ex-Arena. Ordinanza a cui dovrà dare risposte chiare e puntuali. (NdR: se la memoria non mi inganna, in un precedente Consiglio si era parlato della stessa cosa, Sardella aveva fatto le stesse richieste, alle quali se non vado errato – e me ne scuso anticipatamente se così non fosse – mi sembra che Ceresoni avesse detto che c’era un Ordinanza e che entro il 4 Novembre scorso, la proprietà avrebbe dovuto prendere delle decisioni su che cosa fare dell’area e comunque l’avrebbe dovuta bonificare, altrimenti sarebbe intervenuto il Comune addebitandone poi le spese a chi di dovere.). Da non perdere di vista però che sono proprietà private, che hanno tempi predisposti e tutelati dalla legge. Mentre per la copertura d’amianto tutto dipende dalla volontà dell’ ASUR, che è l’organo predisposto a queste verifiche, sul controllo dello stato del manufatto e delle iniziative: trattamento o rimozione. Anche per la Curva della Penna vige la stessa regola, non dipende dal Comune, che quello che doveva fare lo ha fatto, ma ci sono sempre i privati di mezzo. Le opere di urbanizzazione previste nel piano (rotatoria, marciapiedi, sottopasso) vengono successivamente, quando si sarà deciso che cosa fare in quella zona. Ma c’è un problema edilizia, un settore fermo, non di carattere locale, ma nazionale.
A seguire CICCONI MASSI che rivolge la sua interrogazione al Sindaco ed ha per oggetto le questioni sanitarie: “Sono passati alcuni mesi quando ci siamo riuniti in sede di Conferenza di Capigruppo per discutere su nostra iniziativa su iniziativa del nostro gruppo consiliare di alcune notizie che erano emerse sulla stampa… e ci veniva rimproverato o almeno sottolineato di intervenire sempre quando venivano fuori queste diciamo queste questioni emergenziali. ….era il 27 febbraio quando ci siamo incontrati… si discusse di cardiologia ed avemmo da lei, come rappresentante dell’Amministrazione Comunale, rassicurazione in questo senso… nella razionalizzazione degli impianti dell’Area Vasta. Si discuteva, si parlava, si accennava alla possibilità che Oculistica ad esempio fosse una di quei settori, di quei reparti destinati ad essere, come dire, razionalizzati e quindi in sostanza in poche parole, chiusi all’interno della nostra struttura ospedaliera….Vogliamo capire a questo punto la battaglia è persa, è una battaglia che l’Amministrazione comunale ha fatto, oppure è stata oggetto di trattativa o invece proprio non c’è stato nulla ? Cioè dall’alto è stato deciso così. Punto. E ne prendiamo atto. La seconda questione è… quella dei presidi incontinenti con le schizofreniche posizioni poste in essere dall’Amministrazione Regionale Sanitaria ed in particolare dal Direttore Ciccarelli… i rapporti con questo direttore ci porta effetti positivi o il dialogo con la struttura regionale, con i vertici sanitari regionali è un dialogo tra sordi o meglio dico è un dialogo tra chi non vuol sentire perché ha altre cose, in altre faccende affaccendato? Il sindaco ci aveva assicurato che sui presidi la cosa era stata girata,… ma non ne abbiamo avute notizie…”.
Sulle spalle del SINDACO anche questo terzo intervento di risposta :”…sulla Sanità bisogna avere competenze qualificate… ho avuto modo in questi ultimi giorni d’ incontrare alcuni primari del nostro ospedale anche loro hanno la preoccupazione che il tema di negatività possa lanciare una sorta di cappa nera sulla nostra struttura che invece grazie al sacrificio come stanno facendo tanti operatori e tanti medici nella nostra struttura si riescono a dare risposte adeguate anche in una fase così particolarmente complicata…Non si tratta di cataratta, oculistica, ottorino, il problema è che ancora la Regione, la nostra ASUR non ha fatto quello che chiama in maniera terribile e secondo me in modo anche inappropriato “Piano Industriale” della nostra Area Vasta. Perché dentro quel processo di ottimizzazione di risorse e anche di riqualificazione di prestazioni ci si deve stare, come abbiamo sottolineato noi, parlo di questo Consiglio Comunale… Oggi quelle chiarezze non ci sono, non si capisce bene come si deve fare e che cosa e ve lo dice uno che si confronta con Jesi, con Fabriano, con Osimo, con Loreto e se non fosse altro per il ruolo assegnatomi da quei sindaci e che si trovano tutti nelle nostre stesse condizioni di difficoltà, che non si capisce bene ora dove saranno individuate le Unità Operative complete, come ad esempio quella… dell’oculistica che se dovesse essere individuata non nella nostra struttura, non vuol dire che la nostra struttura possa invece prestare alcuni tipi di interventi come quella della banale cataratta che non ha bisogno di posti letto assegnati, ma invece in modo ambulatoriale e più efficace ed anche più economico… Io penso che sia giunto il momento… di portare il nostro direttore di Area Vasta in Commissione perché penso che sia giunto il momento, quindi colgo la sollecitazione vostra e la sollecitazione del Presidente Sardella e quindi chiederò formalmente un incontro con una data precisa, in modo da,…oggi eravamo ancora nelle condizioni se venisse rinnovato, oggi è stato sancito che il direttore nostro è Ciccarelli che portiamo in Commissione e così almeno non ricominciamo (con una voce dal tono polemico!!) a ricomporre i temi, perché se no ognuno di voi, ognuno, ognuno c’ha una giacchetta tirata, un infermiere che tira, un medico che, che , che scalpita, un paziente che grida e poniamo i temi nella sede istituzionale, provando a dare risposte. Oggi, per esempio, la risposta che deve essere data e secondo me non possiamo ancora continuare a navigare a vista… sulla dialisi bisogna che prendono provvedimenti, non può essere…oggi ci confermano la disponibilità e domani mattina sulla stampa e sempre con quelle modalità ci dicono che non ci sarà…”
Nella replica Cicconi Massi fa presente come forse sia più indicato portare Ciccarelli in Consiglio, piuttosto che in Commissione.
E visto che c’è, Sig. Sindaco, credo che sia opportuno che si faccia portavoce, prima approfondendo ed indagando sulla vericità, gli ulteriori problemi qui trattati. Grazie fin d’ora!
Invece per MANCINI, altro iscritto ad illustrare la sua interrogazione, il tema scelto è quello della refezione scolastica: “…vorrei sottoporre all’Amministrazione nuovamente la questione del servizio della refezione scolastica, perché così mi risulta anche per alcuni accenni che sono stati fatti in Commissione che dal prossimo anno scolastico il servizio cambierà. Allora il servizio cambierà perché i due centri di cottura… dovrebbero essere chiusi e sostituiti da un centro di cottura presso i locali della CIMAS… Allora mi vengono rispetto a questa scelta parecchi dubbi. Un dubbio è quello innanzitutto che riguarda la qualità. Se pensiamo che insomma fino a poco tempo fa c’erano otto centri di cottura, andare da otto a due e continuare a dire che la qualità resta la stessa, io penso che sia cosa contraria alla verità, perché c’è un tipo di produzione ovviamente su più larga scala, ci sono dei tempi di , come si dice, di veicolato … mi chiedo poi come si possa risparmiare con una scelta di questo tipo, si parla di risparmi che arrivano a 120 mila € l’anno. Come si fanno a risparmiare 120 mila € l’anno? Anche perché se la cottura verrà presso i locali della CIMAS, questa azienda in qualche maniera dovrà essere ricompensata per il servizio che si svolge dentro le sue stanze e le sue strutture che sono private e nello stesso tempo se noi pensiamo che da due centri da irradiare il cibo cotto in tutte le scuole che fanno il servizio mensa del territorio comunale attualmente il servizio di distribuzione è il così detto veicolato aumenterà ed aumentando questo aumenteranno i costi. Quindi come si fa a risparmiare ?… A questo poi si aggiungerebbe una riduzione del personale… manterranno il loro posto di lavoro?…poi si andrebbero ad accantonare strutture nuove e poco usate!…”.
A rispondere questa volta è proprio l’Assessore “addetto ai lavori” SCHIAVONI: “…è un’informativa in corso d’opera, nel senso che stiamo verificando e stiamo lavorando… vorremmo tentare di trovare soluzioni per andare ad ottimizzare tutto il servizio ancora una volta rispetto a quello che abbiamo fatto nel 2011 rispetto a quello che sarà fatto nel 2013 per cercare di non modificare nulla proprio sulla qualità del servizio rispetto alla natura stessa del servizio, cioè biologico e diciamo snack del mattino. Giusto per capirci… un percorso che da una parte deve tutelare i posti di lavoro… l’altro ragionamento è come comprendere si possa riuscire a risparmiare quella cifra a cui si faceva riferimento, mantenendo però il servizio che abbiamo in termini di menù ed in termini di qualità della refezione scolastica… nel momento in cui avremo delineato… un modello ci sarà una interlocuzione tra noi, perché è chiaro che dobbiamo condividere il percorso… tra Consiglio Comunale e proposta tecnica. Per quanto riguarda la CIMAS voglio ricordare questo elemento che la CIMAS è comunque un centro cottura da adesso ci fornisce praticamente i pasti per la secondaria di primo grado e quindi è chiaro che c’è un discorso che andiamo ad organizzare per vedere se riusciamo appunto, avendo due punti cottura in efficienza vera, con i numeri che possono andare a ridurre la spesa. Lei mi chiede come si fa a risparmiare quei soldi? Il risparmio si ottiene… con quei numeri a cui facevo riferimento…”.
Questa la replica di Mancini: “Lei mi ha dato la risposta che io non avrei voluto…se il ragionamento è quello rendiamo un unico centro di cottura tra virgolette economico, come quello della Pascoli, però non mettiamo in discussione giustamente i posti di lavoro, non si sa dove questo risparmio avviene…”.
La parola per un’altra interpellanza va a REBECCHINI che la rivolge anche lui a Schiavoni e la sua ha per tema il Turismo dello Sballo e Turismo Culturale: “… il turismo dell sballo fa bene a qualche locale, ma alla lunga ucciderà tutti gli altri tipi di turismo. Su questo dobbiamo riflettere…Io penso come non mai una iniezione di qualità e la cultura può fare tanto. Io sto a ripetere una proposta da tempo. Mi sta bene l’arte contemporanea però dobbiamo sapere che lei organizza anzi la città di Senigallia è principe in questo, però sappiamo che l’arte contemporanea non muove le masse. Senigallia è ricca di opere d’arte… e sarebbe possibile organizzare una mostra a carattere nazionale molto più importante… lei si era detto interessato e poi non se n’è fatto più nulla…io opterei per una mostra che vada dagli inizi della primavera agli inizi dell’estate…”.
Questa la risposta di SCHIAVONI. :”…come le avevo detto stavamo e stiamo lavorando… ci sono buone notizie, perché come le dicevo in Consiglio Comunale, non solo avevo già raccolto il suo invito… stiamo lavorando e penso stiamo arrivando proprio al momento soltanto della definizione delle date su un progetto molto interessante…stiamo pensando di organizzare alla Rocca Roveresca, in accordo con le Soprintendenze,…una iniziativa espositiva che mette insieme dei pezzi significativi… dell’intero territorio a partire da Senigallia fino ad Arcevia…”.
CAMERUCCIO chiude la serie delle interpellanze con le spese legali sottolineando come nel 2010 con avvisi di accertamento, con contenzioso, in cui il comune è risultato poi soccombente (area ex Sacelit), oltre che non introitare circa 700 mila € di ICI si trova a dover sborsare oltre 41mila € di parcelle tra avvocati: ” Nel 2011 e 2012 abbiamo a bilancio impegnato 630 mila € di spese legali… un primato che la sua Giunta ha e che non è certamente positivo… dobbiamo quindi razionalizzare, ridurre, tagliare queste spese di cui si può fare a meno, riducendo, limitando i contenziosi, Sindaco!…Prima si conciliava nel 32% dei casi ora si concilia solo il 3%… invece di sentir parlare di taglio di merendine ed ora l’Assessore Schiavoni che parla di ridurre i centri cottura … sarebbe auspicabile una limitazione dei contenziosi…chiedo al Sindaco se è già stata valutata l’opportunità, nel contenzioso ex Sacelit, e se ascoltata la Giunta intende proseguire temerariamente in questo contenzioso, oppure tirare una riga e fermarsi…”.
SINDACO: “… ha fatto bene a dire dati verosimili…contenzioso tributario solo in un caso quello dell’Italcementi… Si è vero abbiamo perso in primo e secondo grado, ma sarebbe da vedere… sarebbe il Consiglio che mi dovrebbe dare una dritta… Ci arrendiamo, ma si arrende anche la Giustizia… Ma questa è la nostra Giustizia quella di questo nostro Paese…”.
Cameruccio nella replica, sottolinea come il problema è perché non c’è più una trattativa con il cittadino, considerando anche il periodo attuale, non tutti sono degli evasori.
A questo punto la cronaca dovrebbe proseguire con la Variante, come io la chiamo più brevemente e non certo tecnicamente, degli alberghi. Interessati solo chi ha gli alberghi o meglio ancora i gestori con i quattrini per fare le sopraelevazioni. Si è giunti alla votazione finale, dopo il tempo utilizzato per percorrere una tappa media al Giro d’Italia: 3 ore 53 minuti e 44 secondi. Tra i sbadigli però ho proseguito per ascoltare la similitudine dei bollettino di guerra badogliani.
Infatti avevo letto che l’ultimo punto degli OdG avrebbe riguardato il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, in special modo in merito alla scadenza ed al numero delle rate di versamento in acconto. Una scalata di sesto grado superiore, sugli specchi, con la schiena rivolta a pancia all’aria e la schiena rivolta a valle. Chissà quello che sarà costato il dire di portare la scadenza delle rate nuovamente a 3 ? Oggi si è fatto un macchina indietro. “Abbiamo ritenuto” ho sentito dire. No vi siete solo resi conto, in ritardo, di aver detto a suo tempo una grossa corbelleria, ma come sempre non avete il coraggio di ammettere i vostri errori!! E se nel salvadanaio della Tarsu metteste anche i vostri errori?
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