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L’On. Lodolini sulla fusione di Castel Colonna, Monterado e Ripe

"Un esempio di come la politica possa interpretare la richiesta di cambiamento"

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Monterado-Ripe-Castelcolonna unite in Trecastelli

Un esempio di come la politica possa interpretare la richiesta di cambiamento e porsi al servizio dei bisogni reali della comunità, ci viene dall’esperienza dei Comuni di Castel Colonna, Monterado e Ripe, tre Comuni della Provincia di Ancona, che tra pochi giorni chiameranno la popolazione a pronunciarsi, con un referendum consultivo, sull’ambizioso progetto di fusione.

L’esperienza è significativa sotto molti punti di vista. Anzitutto perché è il primo caso nelle Marche, con il quale, superando steccati ed una malintesa idea di campanilismo, si cerca di anticipare un processo di riordino complessivo della pubblica amministrazione, che diventerà inevitabile, e nel quale tutti saremo chiamati a dare il nostro contributo. Ho seguito da vicino, ed accompagnato per quello che ho potuto, tutto l’iter, che è nato dal basso, dalla volontà dei tre Consigli Comunali che hanno dato il via al procedimento di fusione con un voto unanime . Unanimità di tutte le forze politiche che si è ripetuta nell’Assemblea legislativa delle Marche e nelle Commissioni. A tal proposito mi sento in dovere di ringraziare il consigliere regionale Pd Enzo Giancarli per l’impegno profuso in questi mesi.

La nascita di un Comune di quasi 8000 abitanti nella bassa valle del Misa e del Cesano è stata favorevolmente accolta dai Sindacati, dalla Confindustria, dai rappresentanti delle piccole e medie imprese, dal mondo agricolo, dalle associazioni di volontariato e di promozione territoriale presenti nei tre Comuni. Chi non si arrende a considerare i Comuni quell’ente di prossimità vicino al cittadino, capace di dare risposte ai bisogni concreti delle persone, con servizi di qualità anche in tempi di crisi, non può non riconoscere che l’unico modo per farlo è mettersi insieme, unire le forze, razionalizzare al massimo le poche risorse a disposizione.

La fusione è in grado di soddisfare questi aspetti, perché porterebbe risorse economiche straordinarie per i prossimi 10 anni, lo svincolo dal patto di stabilità e maggior peso politico-istituzionale, in quello che diventerebbe il secondo Comune della vallata. Ma il beneficio più grande è la possibilità di riprogettare, in termini di pianificazione e programmazione, lo sviluppo di una comunità; di farlo con occhi nuovi e con l’entusiasmo per le opportunità che si aprirebbero, qualora i cittadini il 19 e 20 maggio decidessero, votando Sì al referendum, di cogliere questa straordinaria occasione di futuro. Per i tempi che viviamo non è poco.

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