I commercianti di Palazzo Gherardi replicano a Senigallia 5 stelle
"Umiliante e diffamante asserzione, bassa politica strumentale solo per promuoversi"
Siamo i commercianti affittuari dei cinque negozi al pianoterra del Palazzo Gherardi posti in vendita dal Comune di Senigallia e di cui è apparso il 7 maggio un articolo, su SenigalliaNotizie, firmato dai portavoce del gruppo “Senigallia 5 stelle“, i sigg.ri: Catia Fronzi, Alessandro Bocci e Stefano Urbano.
Riteniamo tale articolo strumentale e offensivo in particolare quando si afferma al punto 4) che: “Il prezzo fa pensare forse a una speciale benevolenza dell’amministrazione verso una categoria, quella dei commercianti del centro, che spesso si sono sentiti poco sostenuti dalla politica di questa amministrazione. In particolare ci viene riferito da chi è introdotto nel Palazzo, la assidua frequentazione delle stanze comunali di un esponente che si ritiene attivista del movimento cinque stelle.”
Per dovere di corretta informazione vi comunichiamo che ci siamo recati in Comune, insieme ad altri colleghi commercianti affittuari di locali del centro storico di proprietà dell’Amministrazione Comunale, per chiedere un adeguamento dei canoni di affitto, dati i tempi di difficoltà che tutti noi stiamo vivendo a causa della crisi generale, ed al fine di adeguarli ai valori attuali di mercato.
La notizie, avuta in quella occasione, che l’Amministrazione Comunale intendeva vendere all’asta i locali ci ha inizialmente disorientato, poiché in un momento di stagnazione dell’economia e la resistenza degli istituti di credito ad erogare finanziamenti ci rendono difficile fare investimenti. Tutt’altro avremmo voluto fuorché essere costretti ad ipotecare o vendere le nostre rispettive abitazioni per chiedere un finanziamento, al fine di cercare di acquistare, se le condizioni ce lo consentiranno, i negozi con i quali tiriamo avanti con enormi sacrifici.
Tra l’altro, essendo il palazzo in pessime condizioni tanto da richiedere interventi per la copertura e la messa in sicurezza di tutto l’edificio, per noi significherà sborsare altre decine di migliaia di euro sulla base dei millesimi della proprietà, pena lo sfratto.
L’attivista del meetup, al quale si fa riferimento nell’articolo, è stato designato come interlocutore e rappresentante di noi commercianti, perché collabora nel tempo libero, con uno di noi nel gestire un’attività, egli è persona di fiducia ed ha agito nel nostro interesse, avulso da fini politici.
Il valore di vendita degli immobili comunicatoci, pari a 3.000€ al mq, non è stato oggetto di alcuna contrattazione da parte nostra in quanto è stata l’Amministrazione Comunale a stabilirlo sulla base dei valori di riferimento regionali e in aggiunta a questo va detto che tale prezzo costituisce l’importo base dell’asta. Sostenere che i valori qui espressi non sono adeguati è quindi sintomatico, nella migliore delle ipotesi, di incompetenza.
Demagogica e fortemente offensiva risulta inoltre essere la dichiarazione che in tale articolo compare: un assioma allusivo che non riflette la veridicità dei fatti.
Tale umiliante e diffamante asserzione non trova quindi nessuna giustificazione se non quella di una bassa politica strumentale: il desiderio di distruggere diffamando chi dà fastidio nella realizzazione dei propri scopi volti al solo fine di promuovere se stessi. Per tale motivo chiediamo delle scuse ufficiali da parte dei tre firmatari da pubblicare sugli stessi mezzi d’informazione usati.
Se non si avranno pubbliche scuse e rettifica di quanto scritto ci si riserva di agire nelle opportune sedi, ritenendoci lesi nella nostra reputazione per diffamazione da parte dei tre firmatari.
dai negozianti in affitto del palazzo Gherardi
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