Con Luciano Garofano, ex RIS di Parma, si è chiuso Fosforo 2013 a Senigallia
Ottimo il bilancio, nonostante il maltempo, anche per i laboratori e le attività delle scuole in mostra - FOTO
Si è conclusa con tre ottimi riscontri l’edizione 2013 di “fosforo”, la festa della scienza che dal 10 al 12 maggio ha portato migliaia di persone in piazza del Duca e nel parterre della Rocca Roveresca per vedere da vicino quali sono i fenomeni scientifici che ci circondano.
Nonostante il condizionamento dovuto al meteo sfavorevole, fosforo ha potuto registrare un grande successo di pubblico per le sue iniziative: per quanto riguarda i laboratori e le attività didattiche proposte in collaborazione con le scuole c’è da segnalare la positiva esperienza messa in luce dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Corinaldo, dove la mostra sugli elementi naturali ha permesso agli alunni di ben sei plessi dell’entroterra senigalliese un primo approccio alla scienza e alla natura carico di entusiasmo. Entusiasmo contagioso, tra l’altro, dato che sia i visitatori che i genitori e i docenti hanno usato parole molto positive per descriverla.
E il pubblico che ha passeggiato tra gli stand non è mancato né nelle ore serali, con animazioni protratte fino a tarda sera, né nei momenti di pioggia, incuriositi da ciò che stava accadendo, tra razzi, azoto liquido, boomerang, bolle di sapone e sfere per galleggiare.
Ma il pubblico soprattutto non è mancato nei due incontri con gli ospiti di fosforo 2013.
Venerdì 10 maggio la chiesa dei Cancelli di Senigallia era piena di curiosi e appassionati di questioni scientifiche, per seguire con attenzione Paolo Attivissimo in un viaggio tra occhio e mente, tra segnali e interpretazioni, dal titolo “Illusioni ottiche e inganni della mente“. In questo appuntamento il giornalista informatico, “cacciatore di bufale”, conduttore e consulente radiotelevisivo (un gradito ritorno: nell’edizione 2012 tenne una seguitissima conferenza sui Maya) ha spiegato come il cervello recepisca dall’occhio un segnale quasi sempre incompleto. Informazioni visive che non si trovano al centro della scena che osserviamo o non del tutto importanti ai fini della comprensione, tanto che il cervello è costretto a riempire questi vuoti informativi con un processo di compensazione che, in natura, vuol dire spesso la sopravvivenza, ma che altre volte può essere pericolosa, portandoci ad interpretare la scena con significati fantasiosi, mistici o persino religiosi, o indurci a ricordare cose effettivamente mai viste.
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