Processo esplosione Saline, assolto Renato Giovanetti
Il responsabile del Coord. Volontari della Protezione Civile assolto dalle accuse di lesioni colpose e disastro
Assolto perché il fatto non sussiste. E’ questo il verdetto che il giudice Antonella Marrone ha emesso nei confronti di Renato Giovanetti, in merito al processo penale per l’esplosione delle bombole Gpl al campo sportivo delle Saline, in cui rimasero feriti due giovani senigalliesi.
Durante la seduta di giovedì 9 maggio è stata richiesta l’assoluzione per il responsabile del Coordinamento volontari della Protezione Civile – accusato di lesioni colpose e disastro – in quanto dall’istruttoria dibattimentale non erano emerse responsabilità imputabili a Giovanetti.
Nell’episodio risalente al 12 maggio 2007, come si ricorderà, rimasero feriti l’allora 19enne Andrea Tarsi e la 17enne Valentina Argentati che passarono lungo la pista ciclabile all’esterno dell’impianto sportivo del quartiere Saline nel momento in cui esplodeva una delle bombole gpl all’interno dell’area di proprietà comunale.
Le accuse erano state rivolte a Giovanetti in quanto responsabile del Coordinamento di Volontari della Protezione Civile Zona 2 Senigallia onlus, difeso dagli avvocati Paola Riccio, Marco Guidotti e Riccardo Pizzi. Coordinamento che nell’area a ridosso della muratura di recinzione aveva svolto diverse attività.
Difficile la ricostruzione della vicenda per via di alcuni lavori nell’area interessata che hanno visto un sostanziale rimpallarsi le responsabilità. Si è però arrivati ad un definitivo accertamento che materiali e attività della Protezione civile erano state rimosse dalla zona in questione proprio per agevolare i lavori che fin dal 2004 si protraevano. Malcustodita e abbandonata praticamente a sé, l’area era velocemente finita in degrado tanto da – secondo la tesi dell’accusa – aver facilitato lo svilupparsi di un piccolo incendio durato – sembra dalle testimonianze – tra i 30 e i 60 minuti prima che qualcuno intervenisse e che ha causato lo scoppio con il conseguente ferimento dei due giovani in bicicletta.
“Una sentenza imbarazzante – hanno commentato i familiari dei due giovani – perché se è vero che i volontari della Protezione Civile entravano nell’area in questione solo se accompagnati dal responsabile comunale Luciano Carli, è difficile che non abbiano visto le bombole in cattivo stato di manutenzione, nè tanto meno la zona stessa lasciata nell’incuria. Chiunque avesse compiti di organizzazione o vigilanza in quell’area non può considerarsi estraneo ai fatti, anche se è chiaro che la responsabilità non sarebbe mai di una sola persona“.
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