Torna di moda il seno naturale
L'androginia degli anni '70, la prosperosità dei '90, ora le forme proporzionate: cambiano i canoni estetici
Come la moda, l’arte e la cultura in generale anche i canoni estetici mutano di generazione in generazione. Si pensi alle dive del passato e come si è passati dalle forme longilinee quasi androgine degli anni 70 con gambe sottili e seno poco pronunciato alle esagerazioni prosperose degli anni 90 in cui l’abbondanza era la regola per fianchi e seno. E oggi com’è la linea ideale perseguita dalle donne?
Il fisico è asciutto, modellato a suon di fitness e palestra e con i muscoli di gambe e braccia tonici, spalle larghe con seno e glutei come elementi di grande femminilità. Su corpi magri è però impensabile riproporre un seno troppo procace e la tendenza attuale nelle richieste di interventi di mastoplastica additiva per aumentare la dimensione del seno infatti non va oltre la quarta misura scarsa. Con ciò si va a sottolineare come le donne ma soprattutto il canone estetico vigente vada a promuovere un seno il più naturale possibile senza misure esagerate e sproporzionate che invece di valorizzare la silhouette femminile andrebbero ad appesantirla e involgarirla. Proprio in ottemperanza ai gusti estetici che cambiano, alle mode e agli stili diversi che si susseguono sono molte le donne che vorrebbero ricorrere alla chirurgia estetica per migliorare il proprio aspetto fisico, per avere maggior sicurezza in sé stesse e incrementare la propria autostima andando a incidere profondamente nel vissuto quotidiano. Ma a volte a frenarle potrebbe essere la paura dell’intervento, perché anche la mastoplastica è un intervento chirurgico che prevede un’anestesia, tagli chirurgici, una convalescenza, tante attenzioni e precauzioni. Fortunatamente se è vero che l’estetica si è evoluta nel frattempo la tecnologia e la scienza medica ha fatto passi da gigante affinando tecniche chirurgiche sempre più efficaci e meno invasive possibili, che garantiscono un buon risultato con cicatrici minime o poco visibili.
In particolare per la mastoplastica additiva ci sono diverse modalità d’intervento per l’inserimento delle protesi. Ovvio che la scelta del giusto metodo è dettata dal caso specifico, dall’analisi diagnostica del bravo chirurgo specialistico, dai risultati che si vogliono ottenere. Le più comuni incisioni per l’inserimento della protesi sono con un solco al di sotto del seno detto sottomammaria, sotto l’areola detta periareolare anche se è molto invasiva e infine la sotto-ascellare, che è quella con un grado d’invasività minore ed effettuata in endoscopia con visibilità delle cicatrici pressoché nulla. Quest’ultima è l’ideale ma è anche la più complessa avendo necessità di un chirurgo molto esperto nell’uso della tecnica e delle strumentazioni endoscopiche. Le piccole incisioni per inserire le protesi vengono effettuate nel solco di una ruga del cavo ascellare, quindi in corrispondenza di un segno naturale già esistente ma l’intervento ha un alto grado di difficoltà per l’estrema precisione con cui si va ad operare, appunto perché praticato in endoscopia, ovvero mediante l’inserimento di un tubo ottico con microcamere che visualizza le immagini su uno schermo.
Per coloro che necessitano di un risollevamento del seno invece di un intervento di mastoplastica è spesso consigliata la mastopessi, che è a tutti gli effetti una tecnica di rimodellamento del seno con eliminazione della cute in eccesso e sollevamento dell’aureola. Anche per questo intervento occorre avvalersi di uno specialista esperto che saprà consigliare il giusto intervento in base alle reali necessità.
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