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Al Panzini di Senigallia il contributo di Marisa Dubbini per “Non ti scordar di me”

Grande empatia tra i ragazzi e la titolare del ristorante storico "Da Emilia" di Portonovo

Marisa Dubbini

Un ospite d’eccezione al Panzini di Senigallia: Marisa Dubbini del ristorante storico “Da Emilia” di Portonovo. “Docente per un giorno” ha incontrato gli alunni di alcune classi, ha catturato subito l’attenzione, ma soprattutto il cuore e la mente di tanti giovani che hanno molto apprezzato le sue parole; una lezione fondamentale quella della sua vita, della sua famiglia e della sua amata Portonovo.

Si è creata subito una forte empatia, che ha costituito un tassello importante per costruire quel ponte tra giovani e anziani che il progetto “Non ti scordar di me” vuole realizzare. La signora Marisa si è presentata in maniera molto attiva e da subito ha iniziato il suo racconto di vita: “Sapete ragazzi che da Emilia, il nostro ristorante, abbiamo avuto il principe Carlo di Inghilterra ospite della contessa Leopardi, si proprio una parente di Giacomo leopardi” – era riuscita a catturare la loro attenzione, curiosi di conoscere il seguito del racconto – “Sì ragazzi, un venerdì del 1988 con il vento uggioso, il mare grosso, con la sala degna di un re, arriva proprio un re, il principe Carlo di Inghilterra e con lui, pensate il nipote di Churchill …

E Marisa, forte degli insegnamenti di sua madre Emilia, che era riuscita a costruire nel suo ristorante un castello di umanità che avrebbe saputo ben accogliere tutti i principi di questo mondo e regalare un attimo di vita reale, riesce nel migliore dei modi ad accogliere il principe Carlo e a fargli gustare un menù con il pesce che il mare di Portonovo offriva: spaghetti col sugo di moscioli, pauri e pesce fritto, sogliola e spiedini … e per finire crostata fatta in casa e gli scroccafusi, biscottini tipici di Portonovo.

E il principe Carlo chiede il bis, facendo una infrazione all’etichetta reale, complimentandosi dell’eccellenza dei piatti che aveva veramente gustato. A questo punto del racconto la signora Marisa però vuole sottolineare che la sua ospitalità è sempre stata uguale per tutti, sia che si tratti di principi che persone comuni, il medesimo calore, la stessa ospitalità, lo stesso mangiare … quel sugo “coi moscioli” che così bene aveva imparato da sua madre Emilia: un battuto di moscioli, niente aglio e conserva di pomodoro ed è sempre così che viene preparato dal 1954 e il motto di Marisa e di sua mamma Emilia è sempre stato: “pescato e mangiato”.

La signora Marisa ha continuato nel suo racconto parlando della sua vita che ha sempre vissuto a Portonovo e sempre nel mondo della ristorazione. Il ristorante nasce nel 1929 al Poggio e poi nel 1950 arriva al mare. Nel 1954 i primi turisti, tanti tedeschi, e lei impara il tedesco sul campo: “è importante ragazzi conoscere le lingue” rimarca con il suo modo familiare di rivolgersi agli alunni, e loro sempre attenti hanno continuato ad ascoltare ancora la sua vita, il matrimonio, i figli, il suo essere sempre disponibile e il ricordare sempre sua madre Emilia con il suo esempio, la sua capacità imprenditoriale, la cucina, le ricette, la sua amata Portonovo. In questa giornata così magica Marisa, questa eterna ragazza di 76 anni, non era sola, c’era con lei il figlio Edoardo e Michele suo nipote, proprietario dell’hotel Emilia che ha affascinato i ragazzi con la fisarmonica e tanta simpatia.

La prof.ssa Sagrati ha ringraziato tutti per questo incontro, felice di aver incontrato Michele già alunno del Panzini. Atmosfera magica con il sapore di una volta ed il profumo del mare, quello marchigiano. Momenti speciali che hanno raccontato la storia, quella che si compie al vento freddo del mare di Portonovo, al borbottio dell’acqua che bolle nella cucina dove lavora con tanto amore Marisa (“la piccola” come la chiamava Emilia), per continuare la tradizione familiare, per rimanere al posto di sua madre nel ristorante bianco e azzurro, che lei aveva tanto amato. Con questo incontro si è aggiunto un altro importante tassello al progetto “Non ti scordar di me” che si va riempiendo sempre più di importanti testimonianze di “vita vissuta”. Per questi motivi il Panzini ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi perché ha dato all’istituto la possibilità di sviluppare nel migliore dei modi una tematica, il rapporto anziani-giovani, così importante nella scuola e nella società.

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