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Italia Nostra Senigallia: “maggiore tutela per il Piano del Farneto”

Si tratta di uno degli ambienti naturali di pregio della valle del Misa

Fondiaria Sai Senigallia
Piano del Farneto

Il comune di Serra de’ Conti in collaborazione con l’associazione “Vivere la Piana” organizza per giovedì 25 aprile una passeggiata guidata da esperti naturalisti lungo il Piano del Farneto con partenza alle ore 15 e merenda finale (info@comune.serradeconti.an.it – tel. 335.6394447 – 339.4551026).


Il Piano del Farneto di Serra de’ Conti (contrade Caffarelli, Abbruciati, Madonna della Piana) corrisponde al tratto terminale della valle del Caffarelli affluente del Misa fra Serra de’ Conti e Castiglioni di Arcevia ed è uno degli ambienti naturali di maggior pregio naturalistico e paesaggistico dell’alta valle del Misa. Si tratta di una piccola pianura alluvionale, libera da insediamenti, se si eccettua il tratto più a valle occupato dall’area artigianale di Serra de’ Conti. E’ parte di un bacino altocollinare fra il Monte Murano e lo spartiacque Misa-Esino, al cui centro sorge il pittoresco centro murato di Castiglioni. E’ caratterizzato da sempre da un insediamento sparso e a bassa densità per la forte acclività dei versanti e quindi da una forte presenza di selve e macchie, specie lungo i numerosi fossi che vi confluiscono dalle alture circostanti.

Delle antiche selve di Farneto e Tassanarre si è persa da molto tempo la memoria per i disboscamenti, ma lungo i fossi sopravvive ancora una ricca vegetazione, a volte anche di una certa estensione, mentre nei versanti più alti è in corso un processo spontanea di rinaturalizzazione per l’abbandono delle colture. L’area costituisce il tratto terminale (o iniziale) di un ambiente vallivo di grande pregio, ricco di vegetazione e di presenze faunistiche e poco antropizzato. Piccole isole boschive sopravvivono ai bordi del torrente Caffarelli e degli altri fossi minori che vi confluiscono, costituite soprattutto da cerri e carpinelle e ricche flora di sottobosco. Sono frequentate da numerose specie di piccola fauna, fra cui l’arvicola rossastra, una specie rara a livello europeo.

Questo ambiente rappresenta anche un asse di collegamento naturale fra la valle del Misa e le valli del Sentino e dell’Esino attraverso il complesso del Monte Murano ed è anche il percorso più breve attestato fin dall’antichità. Può essere considerato quindi un’importante fascia di continuità naturalistica, una di quelle aree cioè che permettono il collegamento fra gli ambienti di alto interesse naturale per lo scambio e la diffusione delle specie vegetali e faunistiche; questa funzione risulta poi esaltata dal collegamento con il parco della Gola della Rossa, di cui è la porta di accesso verso la valle del Misa.

Nonostante però questi rilevanti valori ambientali, attualmente non dispone di nessun tipo di tutela. Addirittura in passato ha rischiato di essere trasformato in un’area industriale intercomunale e attualmente è destinato in parte a riserva privata di caccia a pagamento. Meriterebbe sicuramente un destino migliore, quale ad esempio quello di area protetta od oasi naturalistica, un obbiettivo che Italia Nostra intende perseguire congiuntamente con l’amministrazione comunale di Serra de’ Conti e l’associazionismo locale.

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