Paradisi non ci sta: “Il sindaco di Senigallia mi chieda immediatamente scusa”
Il Consigliere Comunale: "Comunicato vile e denigratorio dell’Amministrazione comunale"
Delle due l’una o il sindaco rivela chi ha vergato l’intollerabile e vile comunicato sulla questione della Cesanella o lo riterrò personalmente responsabile delle gravissime affermazioni contenute contro la mia persona. Affermazioni frutto di disinformazione e malafede.
Addirittura contenenti intimidazioni nei confronti di un consigliere comunale (figuriamoci se mi lascio intimidire da questi signori!). Il “Comune” (chi si nasconde “coraggiosamente” dietro questa sigla?) mi accusa di aver scritto un comunicato “sconcertante”, di aver fatto dichiarazioni superficiali e di aver assunto un atteggiamento “ondivago”. Infine minaccia azioni legali.
I fatti: un cittadino senigalliese, pesantemente vessato dall’Amministrazione, mi invia una lettera con preghiera di trasmetterla ai giornali. Si tratta di Massimo Mariani, il vincitore del ricorso al Tar contro le delibere dell’Amministrazione riguardante il comparto Cesanella 1. Come sempre a disposizione dei cittadini vessati, rigiro il comunicato ai giornali, sottolineando a chiare lettere che non è un mio comunicato ma una lettera del cittadino che ha vinto il ricorso amministrativo (ovviamente conservo copia della comunicazione).
Erroneamente alcuni giornali attribuiscono a me la paternità dell’articolo. Nella stessa giornata (e il sindaco e i suoi scribani anonimi non possono non aver letto la precisazione sui giornali on-line), appena mi accorgo dell’evidente errore, invito formalmente i giornali a rettificare il nome dell’autore della lettera scrivendo il testuale comunicato:
“In riferimento all’articolo apparso oggi sui giornali e sugli organi di informazione on-line, devo precisare, come d’altronde avevo ben specificato nella email di invio, che il comunicato non era e non è il mio ma di un cittadino senigalliese (Massimo Mariani) che ha vinto il ricorso al Tar contro il Comune di Senigallia. Devo pertanto precisare che non possono essermi attribuite, come invece è stato fatto da alcuni organi di informazione, frasi ed espressioni non mie.
Della vicenda mi sono ampiamente occupato nelle settimane scorse invitando in Consiglio comunale il sindaco a far rispettare la sentenza del Tar Marche e chiedendo di intervenire immediatamente per far sospendere i lavori. Condividendo pertanto la battaglia del cittadino che si vede ingiustamente penalizzato dal Comune di Senigallia, confermo, come peraltro più volte precisato in sede istituzionale, che il Tar ha sancito l’illegittimità degli strumenti attuativi (varie delibere) in base alle quali è stato rilasciato il permesso di costruire nonché tutti gli atti conseguenti. E’ dunque evidente che l’Amministrazione comunale ha il dovere di sospendere i lavori senza fingere che non ci sia una sentenza esecutiva del Tar”.
Parole (queste e solo queste mie!) che torno a sottoscrivere senza remora alcuna. A questo punto, o il sindaco si scusa pubblicamente con il sottoscritto indicando l’autore del comunicato denigratorio nei miei confronti o sarò io a tutelarmi nelle apposite sedi.
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