AssHotel Senigallia: “Rilancio turismo parte da strutture alberghiere competitive”
Alberto Tassi su ristrutturazioni hotel: "Come a Rimini, altezze maggiori lontano dal mare e premio cubatura"
Il turismo italiano e senigalliese in particolare sono in una profonda crisi, l’estate 2012 ha visto un forte calo di presenze negli alberghi del nostro territorio e la stagione 2013 è iniziata malissimo, con una Pasqua oggettivamente molto sotto tono, anche se il primo vero banco di prova sarà il ponte del 25 aprile, lì avremo veramente il polso della situazione.
Visto il quadro così preoccupante, l’unica cosa che si può cominciare a fare è programmare il futuro, non possiamo limitarci a piangere su noi stessi ma dobbiamo assolutamente cominciare a riflettere su quali sono i nostri punti di forza e quali le nostre debolezze.
Dopo anni in cui noi di ASSHOTEL CONFESERCENTI chiediamo un progetto di rilancio della città e del territorio, finalmente qualche cosa sta cambiando.
Oggi è chiara all’amministrazione comunale la fortissima necessità di uno strumento che permetta alle strutture alberghiere di adeguarsi alle esigenze del mercato, sì perché le strutture alberghiere senigalliesi sono state concepite e costruite negli anni ’60 e rispecchiano le esigenze dei turisti italiani ed europei di quel periodo; oggi quelle stesse strutture si trovano ad essere inadeguate alla competizione perché hanno forti handicap strutturali. Da alcuni mesi l’assessore Ceresoni ed il sindaco Mangialardi stanno lavorando sul nuovo piano particolareggiato degli alberghi, uno strumento che identifica le 85 strutture storiche della nostra costa e che determina nuovi parametri per la cubatura degli immobili. Il confronto con le associazioni di categoria è stato aspro ma credo che alla fine abbia trovato un buon compromesso che permetta alle strutture ricettive di potersi ampliare evitando cementificazioni ulteriori della costa.
Ci sono però 2 punti fondamentali per noi che sembrano tuttora non recepiti: il limite di altezza che è stato individuato a 25 metri, quota a nostro avviso restrittiva che dovrebbe essere portata a 32 metri per le strutture lontane dal mare e che quindi non proiettano ombre sulla spiaggia nel pomeriggio. Il premio di cubatura poi nella nostra ottica dovrebbe essere esteso su lotti di terra confinanti ed inglobati nel lotto della struttura ricettiva anche in fasi successive alla presentazione della variante. Questo è un punto fondamentale, già messo in pratica a Rimini negli ultimi anni e che ha permesso la demolizione di vecchi alberghi e la riedificazione di nuove strutture estremamente competitive.
Sappiamo perfettamente che, vista la fortissima crisi, non ci sarà una corsa alla costruzione ma l’esempio riminese dimostra che l’impatto nel medio tempo è significativo, non tanto nel numero ma nella qualità delle strutture. Questo darà agli operatori una prospettiva differente, non ci si chiederà più come risolvere problemi strutturali ma come ottimizzare la ristrutturazione degli alberghi con prospettive più lontane nel tempo, oltre a rendere la nostra città più attrattiva per potenziali nuovi investitori, ormai assenti da troppi anni.
allego alcuni link
http://blog.libero.it/amicidianffas/12020393.html
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http://www.gitando.it/nqcontent.cfm?a_id=2744
E' tempo di recepire che i turisti disabili costituiscono una fonte di guadagno e che adeguare le strutture alberghiere alle necessità di queste persone è un valore aggiunto. Quanto alle bandiere lilla ( già segnalate all'Assessore Ceresoni) suggerisco di fare pressione presso la Regione Marche. Associazione Aniep Ancona
Si comincia alla base:
Gentilezza, formazione, educazione, ambiente pulito (troppo sporco dappertutto!!), piste ciclabile, strade trafficabile (tutte le strade sono una schi...a e una vergogna), servizio e buon cibo nelle Ristoranti con prezzi adattato, prezzi delle stabilimenti ci vuole abbassare, parcheggi gratuiti e mille in più.
Condivido anche la nota da "disabile".
La gente pensa insomma solo al guadagno ma offra poco niente!!
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