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Caro Benzina, prezzi gonfiati in tutta Italia: indagate 8 compagnie petrolifere

Secondo la Codacons 34 milioni di automobilisti potrebbero chiedere risarcimenti

GDA - Temporary Shop a Montemarciano 6-20 aprile
Prezzi - Benzina - Carburanti - Pompe

E’ stata aperta un’inchiesta da parte della Guardia di Finanza e dalla Procura di Varese nei confronti di 8 note compagnie Petrolifere accusate di illecito aumento dei prezzi dei carburanti. I reati ipotizzati sono rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi sul mercato, manovre speculative su merci e truffa.

Tra le compagnie finite sotto la lente di ingrandimento dell’indagini, ci sono Shell,Tamoil, Eni, Esso, Total Erg, Q8 e Api. Le indagini hanno avuto inizio circa un anno fa (il periodo preso in considerazione va da gennaio 2011 a marzo 2012), in concomitanza con il continuo rialzo dei prezzi carburante attuato dalle compagnie petrolifere indagate.

Ad innescare l’inchiesta, un esposto del Codacons che ha consentito ai militari di accertare l’esistenza di un rialzo ingiustificato e di speculazioni di mercato poco trasparenti. Dalle indagini è emerso che al confronto con i prezzi praticati negli altri paesi dell’Ue nello stesso periodo, il costo dei carburanti in Italia era il più alto d’Europa.

Secondo gli inquirenti,  la causa principale di tali aumenti sarebbe attribuibile, oltre che ad una crescente domanda di energia dei cosiddetti Paesi emergenti, al ruolo  dei fondi di investimento in commodity (materia prime) e agli ETF sul petrolio, ovvero fondi indicizzati quotati in borsa che, risultando fortemente influenzati da azioni speculative. Se da un lato queste manovre  hanno attratto investitori in grado di determinare un aumento del prezzo del petrolio,  dall’altro hanno determinato un intervento speculativo da parte delle compagnie petrolifere attraverso operazioni finanziarie, finalizzate al mantenimento di prezzi elevati sui mercati del greggio di loro proprietà, allo scopo poter tenere alti i prezzi dei carburanti praticati alla pompa.

Il Codacons, dopo l’importante decisione del Tribunale di Varese, ha lanciato una class action alla quale possono aderire oltre 34 milioni di automobilisti italiani: “Tutti coloro che negli ultimi 5 anni hanno fatto rifornimento di carburante presso i distributori delle compagnie petrolifere citate dal Gip di Varese (Shell, Tamoil, Eni, Esso, TotalErg, Kuwait Petroleum, Api) possono ora costituirsi parte offesa nel procedimento e avviare l’iter per ottenere un risarcimento in quanto soggetti danneggiati da reato”- e continua ancora l’associazione – “Perchè, una volta dimostrata l’alterazione anomala dei listini e l’esistenza di speculazioni atte a mantenere elevati i prezzi di benzina e gasolio, chiunque sia in grado di provare i rifornimenti potrà chiedere un risarcimento per il danno economico subito. Il Codacons fornirà dunque assistenza legale a tutti coloro che vorranno depositare querela di parte offesa”. Per aderire all’azione è sufficiente seguire le procedure pubblicate sul sito dell’associazione.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Betto Lelli 2013-04-05 11:50:55
La vicenda finirà in una bolla di sapone, le premesse ci sono tutte. In Italia si mette sotto la lente d'ingrandimento la pagliuzza e si fa finta di non vedere la trave, cioè lo scandalo dei prezzi dei carburanti notevolmente più alti (causa tasse) rispetto a tutti i paesi nostri confinanti: mentre chi abita relativamente vicino alla frontiera ha convenienza ad 'espatriare' per risparmiare qualche decina di centesimi, per lo stato la perdita è totale ma solo ad una prima analisi; di fatto tutti gli altri che abitano 'lontano' pagano 2 volte reintegrando quanto eluso dai primi. (per rendersene conto è sufficiente cercare "pendolari del pieno")
Michele 2013-04-05 16:40:59
La riscoperta dell'acqua calda! C'è proprio bisogno che qualcuno vi dica che fino ad ora ce l'hanno messo in quel posto? Da soli non ci arrivate? Ovvimente come dice Betto Lelli non succederà niente come al solito (vedi Telefonia, assicurazioni ecc...) è ora che la gente impari ad agire da sola ad organizzarsi e a colpire con massicce azioni di boicottaggio, tutte queste aziende di furbi che con il benestare del governo Italiano dissanguano i cittadini possono essere colpite solo a livello economico facendo crollare le loro entrate. Purtroppo da che mondo e mondo non si è mai visto un gregge di pecore organizzarsi per liberarsi dal pastore.
simona 2013-04-05 21:45:15
Michele hai ragione, ma sai come fanno queste compagnie petrolifere ?
chiudono gli impianti ... poca domanda di petrolio? allora poca offerta e i prezzi rimangono invariati!
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