Taglio spuntino nelle scuole dell’infanzia di Senigallia, protesta in Piazza Roma
Mobilitazione di alcuni genitori, poi intervenuti in Consiglio comunale - FOTO
“Giù le mani dalla merenda”, “Siamo proprio arrivati… alla frutta!!!”, “Giù le mani dalla marmellata! No ai tagli al biologico“.
Sono questi alcuni degli striscioni appesi dalle famiglie del Comitato Genitori contro i tagli alle spese nell’istruzione nel pomeriggio di giovedì 4 aprile in Piazza Roma, qualche minuto prima dell’inizio del Consiglio Comunale.
Gli autori della protesta hanno anche preparato su un palchetto presente nella stessa piazza una merenda simbolica per esprimere il proprio dissenso.
Proprio nel Consiglio comunale si sarebbe infatti discussa da lì a qualche minuto la mozione presentata dai consiglieri Paolo Battisti, Roberto Mancini (Partecipazione) e Luigi Rebecchini (Gruppo Misto) richiedente il ripristino dello spuntino (colazione del mattino) nelle scuole dell’infanzia, la cui sospensione era stata annunciata ufficialmente il 12 marzo per il mese di aprile.
Un tema che nei giorni scorsi aveva determinato frizioni tra gli stessi genitori degli alunni, con il comitato delle famiglie “Senigallia Sud-Belardi” che aveva preso le distanze dalla mobilitazione.
Dagli intervenuti in Piazza Roma – alcuni dei quali poi presenti tra il pubblico in Consiglio – è arrivata la critica ad una decisione ritenuta non sufficientemente condivisa e alla possibile sostituzione dei menù biologici dal prossimo anno scolastico.
Durante il dibattito consiliare, in particolare dure critiche nei confronti dell’amministrazione sono arrivateda Battisti: “i Comuni sono in difficoltà ma non è certo tagliando le merendine ai bambini che questi eviteranno la bancarotta. Come al solito si colpiscono le fasce più deboli senza tagliare i veri sprechi“, ha affermato l’esponente di Partecipazione.
Critiche anche da Enrico Rimini (Pdl) e Roberto Paradisi (Coordinamento Civico), ma pure dal consigliere di maggioranza Simeone Sardella, che ha ribadito la propria contrarietà: “da genitore sono dalla parte di chi manifesta – ha evidenziato – La soppressione del servizio è stato un grave errore sia a livello politico sia a livello di comunicazione. Si può anche affermare che non si tratti di qualcosa di essenziale, ma nel momento in cui è stato introdotto non può venire eliminato“.
Il sindaco Mangialardi ha invece evidenziato l’inevitabilità di decisioni di sacrificio invitando il Consiglio comunale a “prendersi le proprie responsabilità in un momento in cui la situazione economica dei Comuni è ovunque drammatica. Se non cambierà qualcosa e i Comuni continueranno a venire saccheggiati nelle proprie risorse dal governo centrale, per non chiudere più avanti saremo costretti ad altri tagli – come la chiusura di due punti di cottura a nord e a sud della città – che dovremo operare con scelte condivise“.
La mozione presentata dai tre consiglieri d’opposizione è stata respinta con 18 voti contrari, 8 favorevoli e 1 astenuto.
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