Delitto Porrovecchio: la Fondazione per le vittime dei reati aiuterà le figlie
L'uomo fu ucciso per motivi passionali da Sergio Ucciero; le ragazze erano già orfane di madre
La Fondazione per le vittime dei reati aiuterà economicamente le figlie di Alessandro Porrovecchio, l’uomo ucciso a coltellate lo scorso ottobre alla stazione di Bologna da Sergio Ucciero. Le ragazze erano già rimaste orfane della madre.
Ucciero, che viveva a Jesi con la moglie, con la quale era di fatto separato in casa e lavorava a Senigallia come gestore del punto Einaudi, aveva seguito la consorte fino alla Stazione ferroviaria, dove la donna aveva appuntamento con la vittima, uccidendolo con un coltello da cucina.
Arrestato dalla Polfer subito dopo il delitto, dettato con ogni probabilità dalla gelosia, il 55enne era stato condotto in carcere con l’accusa di omicidio doloso aggravato dalla premeditazione. Tale tesi era stata avallata anche dalle immagini registrate, in cui si vedeva Ucciero sulla banchina della stazione di Bologna con un giornale in mano, nel quale teneva avvolto e nascosto il coltello, che si sarebbe portato durante il viaggio.
Il Comitato della Fondazione ha dunque accolto la richiesta fatta dal Comune di Bologna, erogando una cifra che permetterà la prosecuzione degli studi della figlia minore ed il mantenimento per tempo necessario a trovare un lavoro alla maggiore. Tale somma sarà inoltre anche di aiuto per il percorso terapeutico che le ragazze intraprenderanno, nonchè per affrontare le spese legali legate all’omicidio.
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