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A proposito di merende a scuola

Frutta gratis alle scuole primarie per 8 milioni di bimbi europei, anche a Senigallia e Ostra. E alle materne?

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L’Italia, insieme alla Polonia e alla Germania, è tra i primi paesi beneficiari di circa 90 milioni di euro di fondi dell’Unione Europea per un progetto incentrato sulla diffusione di una corretta alimentazione tra i bambini delle scuole primarie di tutta Europa. Anche per l’anno scolastico 2013-2014 è arrivato il “via libera” da Bruxelles per garantire la distribuzione di frutta e verdura gratis nelle scuole: sono oltre 8 milioni i bambini – più di un milione gli italiani – che tra i 6 e gli 11 anni beneficiano dell’iniziativa.

Quasi tutti gli Stati membri partecipano al programma europeo, già al quinto anno di attuazione: l’Italia è la prima beneficiaria con 20,5 milioni di euro rispetto agli 88,9 milioni di fondi globali messi a disposizione da Bruxelles.
Dell’iniziativa si è dichiarato entusiasta anche l’ex ministro per le politiche agricole, Luca Zaia, che ha spronato affinché nelle scuole venissero introdotte mele al posto delle merendine. Del programma europeo beneficeranno le scuole che faranno richiesta al ministero.

Per quanto riguarda le Marche sono diversi gli istituti coinvolti: assieme alla Sardegna e Lazio (lotto 5), il totale dei bambini coinvolti nell’iniziativa supera quota 146.360 unità.
Senigallia non fa eccezione partecipando con l’Istituto comprensivo Senigallia centro – Fagnani (Pascoli, Vallone, Aldo Moro) e l’Ist. comp. Senigallia nord – Mercantini (Puccini, Cesanella, Cesano, Scapezzano). Nel resto della Valmisa però, solo Ostra partecipa al progetto con la scuola primaria Crocioni.

Per le scuole dell’infanzia, le ‘materne’, la situazione è diversa. Città come Senigallia, per problematiche di bilancio, sono dovute ricorrere a misure come il taglio di alcuni servizi nelle mense scolastiche cittadine.
Facciamo l’esempio del costo di uno yogurt, che all’unità può arrivare a costare circa 18 centesimi. Stimando il costo per i circa 1000 utenti che solo Senigallia conta, moltiplicato per 5 giorni a settimana, per 4 settimane e per 10 mesi, si arriverebbe ad una cifra di circa 36.000 euro.
Una mela si aggira tra i 20 e i 25 centesimi di euro, una merendina idem per cui è stimabile una spesa annua di 50.000 €.

Come coniugare dunque il risparmio economico con l’erogazione delle merende (frutta o fette di pane, biscottate, merendine che siano)?
Queste città potrebbero aggirare il problema grazie al programma dei prodotti ortofrutticoli in beneficenza (ex A.I.M.A.). Rivolgendosi alle Prefetture U.T.G., si può richiedere di usufruire delle operazioni di distribuzione gratuita di prodotti ortofrutticoli ritirati dal mercato a favore degli enti indicati nella normativa comunitaria in materia (Regolamento Ce n.1234 del Consiglio, datato 22.10.2007 e Regolamento Ce n.543 della Commissione del 7 giugno 2011). Alcuni prodotti ortofrutticoli vengono messi a disposizione dalle Organizzazioni di Produttori riconosciute dalle Regioni territorialmente competenti presso centri di ritiro appositamente autorizzati.
Gli enti ammessi al beneficio sono quelli indicati dall’art.103 quinquies comma 4 lettere a) e b) del Regolamento Ce n.1234/2007, ossia:

1. opere di beneficenza o enti caritativi, per attività a favore di persone riconosciute dalla legislazione nazionale come aventi diritto alla pubblica assistenza, in particolare a causa della mancanza dei necessari mezzi di sussistenza;
2. istituti di pena;
3. scuole;
4. istituti di istruzione pubblica;
5. colonie di vacanze;
6. ospedali;
7. ospizi per persone anziane.

Gli unici “inconvenienti“, se così si possono chiamare, sono quelli relativi alle spese di ritiro dal centro autorizzato e distribuzione, ai quantitativi minimi di prodotti da ritirare e gestire. Ma potrebbero essere costi e problematiche facilmente risolvibili se magari affrontati in maniera unitaria da parte di più comuni, il che potrebbe consentire di ottimizzare le risorse rifornendo, con un solo carico, più scuole di più città.

Commenti
Ci sono 4 commenti
simona 2013-03-31 09:40:52
i beneficiari sono GLI ISTITUTI DI PENA ? ossia le carceri ? ma bene...
stefano 2013-03-31 12:20:47
Molte volte si ha la risposta ai nostri problemi ma siamo talmente ottusi da non vederla(o peggio di non volerla vedere!)
Che dire soluzione a costo pressochè zero ma con evidenti benefici.
Se son rose fioriranno.....Se è frutta SBUCCERANNO!!!

Saluti.
mario rossi 2013-03-31 21:13:16
90 milioni di Euro per educare 8 milioni di bambini europei a consumare più frutta e verdura? Avete capito perchè l'Europa ha fallito e non ha più futuro?
O. Manni
Paul Manoni 2013-04-02 20:29:49
Frutta anzichè merendine, mi pare una proposta più che lodevole, sia per una questione di "costi", che per una questione, talvolta più importante, di "salute" dei bambini. Negli USA, per combattere l'obesità dei bambini americani ed indicare loro uno stile di vita più sano, sono arrivati perfino a metterla nei distributori automatici al posto degli snack, tanto per dirne una. Se a tutto questo aggiungiamo che in Italia la frutta arrivano perfino a buttarla, direi che il fornire le scuole dei prodotti della nostra terra, mi sembra doveroso. Insomma, dovrebbe essere una soluzione da adottare, a prescindere dai finanziamenti europei, che comunque non guastano per invogliare studenti ed amministrazioni ad adottarla. Sarei curioso di sapere se questi finanziamenti sono eventualmente accessibili anche da parte di "enti privati". Perchè "istituti di pena" a parte, a ben vedere tutti gli altri "ammessi", in Italia vengono anche gestiti da privati...E c'è da scommetterci che a differenza dello Stato ormai malsanamente abituato a sussidiare questi privati, i finanziamenti europei non passeranno inosservati.
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