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Senigallia: la senatrice Silvana Amati loda la nuova legge di tutela degli animali

In Emilia Romagna potranno entrare negli ospedali nelle ore dedicate alla visita dei pazienti

Pietra90 - Edilizia di qualità a Senigallia
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L’approvazione da parte della Regione Emilia-Romagna di una nuova legge sul benessere animale, che modifica e integra la precedente normativa regionale del 2005, è certamente un fatto positivo, specie perché introduce la possibilità per i pazienti ricoverati in strutture pubbliche e private di godere della compagnia del proprio animale di affezione nelle ore previste per le visite”.

“Quel che auspichiamo è che i regolamenti attuativi riescano a superare i punti critici segnalati da alcune associazioni animaliste“. Lo dice la senatrice Silvana Amati, coordinatrice Pd per la Tutela animale.

La nuova legge  – prosegue Silvana Amati – è una normativa di avanguardia, in particolare per quanto attiene alla tutela del rapporto con gli animali di affezione anche in caso di ricovero in ospedale, case di cura e di riposo. I regolamenti attuativi potranno costituire un ulteriore terreno di miglioramento del dettato normativo, come peraltro hanno già sottolineato i primi firmatari della proposta“.

Commenti
Ci sono 11 commenti
Tarcisio Torreggiani 2013-03-28 08:06:51
Speriamo che i decreti riguardino anche te.
Rachele 2013-03-28 12:02:57
Mi piacerebbe conoscere i motivi dell'astio che il Sig. Torreggiani ha nei confronti della Sig.ra Amati, dato che ce lo manifesta ogni volta che la stessa appare sulla stampa. O li dice anche a noi in modo che magari li possiamo condividere, o ci risparmia il suo livore, se non argomenta con i motivi.
Comunque, ringrazio la Senatrice per la sua attenzione agli animali. Sono ccerta che una società più attenta al nostro "altro prossimo" migliorerà anche nei confronti dei suoi simili.
stefano 2013-03-28 17:27:45
Siamo sulla strada giusta, a forza di tagliare al posto dell'ospedale ci si puo sempre fare un canile!
glauco galucoma 2013-03-28 18:00:00
Ci sono duce cose dove ci ragioneei molto.... 1) già gli ospedali sono un covo di malattie per gli uomani.portare un annimale che a tratti è molto piu vulnerabile di noi esseri umani in un ovo di virus..non mi sembra il masimo...e vicevera l'animal potrebbe (e ripeto potrebbe) portare malattie in ospedale...già che è un covo..eviterie altri potenziali ingress no? ...2) l'animale non riconosce la visit all'ospedale come una "visita" portare un animale dal "padrone" per poi riportarlo via..potrebbe far male allo stesso animale che potrebbe (e ripeto potebbe) sentirsi abbandonato dal padrone....così facendo ti ritroveresti il padrone all'ospedale e l'animale che nemmeno ti mangia perchè si sente abbandonato...io ci rifletterei su!!
Michele 2013-03-28 18:53:14
Per come sono messi certi posti penso che aggiungerci un pò di merda di cane sia il meno, tuttavia trovo l'iniziativa ridicola, far entrare animali in strutture dove c'è gente che sta male, animali che perdono peli oltre a fare rumore, mi immagino i pazienti moribondi che cercano di riposare mentre cani si azzuffano nel corridoio, un iniziativa degno di questo paese ormai perduto e di una politica da circo, se vi va male in politica di sicuro un posto ve lo trova Moira Orfei (...omissis...).
Roberta 2013-03-29 09:01:44
Tralasciando alcuni commenti che non vale la pena nemmeno di commentare per il bassissimo livello dei contenuti(?), vorrei far notare che già in alcuni ospedali italiani MEDICI hanno ammesso animali in corsia con opportune restrizioni, nell'interesse del paziente, riconoscendo ciò che di fatto è , cioè che per molte persone quell'animale è un membro a tutti gli effetti della famiglia.
Di molti dei commenti che leggo avrei preferito che fossero scritti correttamente in modo da comprenderli totalmente. Ma così non è stato e quindi qualcosa mi è sfuggito.
Non sottovaluterei il potenziale degli animali nel comprendere il carattere momentaneo della visita.
Infine , ma non ultimo, la modifica della Legge N.5 del 2005 sul benessere animale in Emilia Romagna vieta, per la prima volta in Italia, la detenzione dei cani alla catena. Questa vergognosa forma di detenzione, purtroppo molto diffusa anche dalle nostre parti, provoca gravi danni fisici e psichici e rappresenta a tutti gli effetti un maltrattamento (http://www.oipa.org/italia/2013/sezioni/bologna-catena.html)
glauco galucoma 2013-03-29 09:26:17
Michele non credo sia accettata la visita nei reparti..credo si parli di entrare in ospedale ma in spazi dedicati oppure solo in alcune zone...non puoi portare animali in posti dove magari trovi il moribondo allergico al pelo di animale ..non credo sia così …..credo più in una stanza oppure luogo dove i pazienti (quelli che possono ovviamente) vanno e giocano con i propri animali….nulla più!
glauco galucoma 2013-03-29 12:05:09
Grazie Roberta... grazie di aver letto alcuni commenti e grazie di averci fatto il dono di aver risposto (che poi non hai risposto a nessuno ma hai solo criticato) sul fatto che in Romagna non mettono più le catene (cosa che non riguarda affatto il tema dell'articolo)diciamo che tu ci insegni l'italiano perfetto ma scrivendo cose fuori tema...grazie per l a gioia che abbiamo nel vedere uno scritto così perfetto..grazie :) :) :)
luca 2013-03-29 14:40:53
Non sarebbe meglio se la senatrice ed i suoi colleghi iniziassero a preoccuparsi di tutelare gli umani sempre più in difficoltà ed ormai allo stremo
Michele 2013-03-29 17:03:16
@glauco galucoma; probabilmente la tua interpretazione è corretta ma come più volte abbiamo visto spesso i proprietari non si attengono ai regolamenti.

Quoto Luca, penso anch'io le che le urgenze in Italia sia ben altre, un animale che va comunque rispettato per carità resta comunque un animale e non può essere messo al pari di un essere umano ne precederlo.
stefano 2013-04-01 12:12:44
Sul taglio dei posti dell'ospedale ( o il taglio dell'ospedale stesso) mi sa che i cani hanno poche colpe .....che vanno più ricercate presso altre specie viventi. In questo tempo di grandi confusioni, si riesce a fare confusione anche in questo (magari con una ironia terra a terra).
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