Sleazer: il lato metal della musica senigalliese
L'intervista al gruppo che sta riscuotendo successo nel panorama locale
Prosegue il viaggio alla scoperta dei giovani gruppi musicali della città. Il panorama musicale locale è apparso finora molto variegato e vivace e nella scena rock – metal senigalliese gli Sleazer sono una delle realtà più interessanti. Clemente Cattalani, Michele Mancini, Andrea Di Tommaso e Andrea Vecchiotti sono i quattro componenti di questa band che negli ultimi mesi ha riscosso un discreto successo in giro per i locali del territorio.
Questa è l’intervista gentilmente concessa dagli Sleazer:
A quali anni si ispira il vostro genere musicale?
La nostra musica si basa sull’heavy metal degli anni ’80, ma ci sono state anche altre correnti molto interessanti che ascoltiamo con piacere. Ognuno di noi prova a conoscere e approfondire generi musicali diversi, ma forse la nostra vera influenza proviene dal power metal.
Come si sviluppa il movimento metal nel nostro territorio?
Sono rimasti pochi i gruppi davvero attivi, il genere metal fatica a svilupparsi, soprattutto in queste zone. Esistono stili e influenze molto più in voga che costringono il metal ad un ruolo marginale nella scena musicale indipendente. A Senigallia probabilmente siamo gli unici a sviluppare questo tipo di musica, qualcosa di interessante, però, si sta muovendo all’interno della regione.
Il vostro miglior spot è il live, come reagiscono i locali in un momento di crisi come questo alle richieste delle band?
Fortunatamente non abbiamo riscontrato grandi problemi, ormai tutti i gestori si basano più sulla gente che porti. La nostra band ha un buon seguito, ma le date non sono tantissime e quelle poche che ci sono vanno fatte al meglio. A Senigallia ci sono anche tanti locali selettivi che prediligono un tipo di sound differente. Nella maggior parte dei casi noi ci spacciamo come gruppo hard rock, altrimenti sarebbe ancor più difficile suonare.
Vi esibite con cover o state cominciando a proporre pezzi vostri durante i live?
Abbiamo iniziato con delle cover per prendere familiarità sul palco, ora stiamo aggiornando il nostro repertorio aggiungendo tracce nostre, ma rinunciare totalmente alle cover è impossibile. Proponendoci con pezzi autoprodotti possiamo crescere di più, ma può anche essere rischioso.
Quali sono i vostri programmi futuri?
Ora ci siamo fermati per sistemare alcune parti tecniche, ma torneremo ad esibirci il 24 aprile a Monte Porzio se tutto fila per il verso giusto. Ovviamente sono live singoli, dal momento che è diventato difficile partecipare ad un Festival, i costi stanno diventando insostenibili. A Senigallia quei pochi eventi collettivi sono stati rimossi e questo complica ancor di più la situazione. Nella prossima estate cercheremo di essere più continui, ma è ancora presto per fare programmi.
E’ ancora prematuro parlare di un disco?
Sarebbe entusiasmante produrre un disco tutto nostro, ma per ora vogliamo migliorare e concentrarci su alcuni “esperimenti di registrazione”. L’obiettivo più concreto resta la realizzazione di un EP, ma la scena nazionale presenta artisti molto competenti e dobbiamo prepararci al meglio.
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