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Per i “Mercoledì d’essai” c’è Qualcosa nell’aria di Oliver Assayas

L'appuntamento è per Mercoledì 27 marzo alle 21.15

Caffespresso
Qualcosa nell'aria

Bentornati all’ appuntamento della rassegna “Mercoledì d’essai” 2013-2014 al cinema Gabbiano di Senigallia. Come sempre saranno protagoniste le migliori proposte dei vari Festival tra cui Venezia, Cannes, Berlino, Locarno… Mercoledì 27 marzo 2013. sarà in programmazione nella sala 1 il film Qualcosa nell’aria – Oliver Assayas.

AZIONE: Francia

DURATA: 122′

GENERE: Drammatico

REGIA: Oliver Assayas

TRAMA:
Parigi, primi anni Settanta. Gilles è un liceale che, come molti suoi coetanei, sperimenta la contraddizione tra l’impegno politico nei collettivi e la volontà di trovare un percorso individuale nella vita e nell’arte. Quando la ragazza che ama, Laure, lo lascia per seguire una strada più estrema e confusa, Gilles va in Italia con alcuni amici e un nuovo amore, Christine, per sfuggire alle indagini sul ferimento grave di un vigilante. Iscritto all’accademia di Belle Arti, in lui si fa sempre più strada l’idea di voler fare cinema. La sua potrebbe non essere la via del cinema politico in senso stretto, che porta la documentazione dei movimenti di liberazione del Laos in giro per dibattiti ottusi e senza fine, né quella del cinema filoamericano che estremizza invece la fiction e non appartiene al tempo che vive e spesso nemmeno al pianeta Terra, ma una terza via: quella intrapresa dallo stesso Assayas. Nonostante il ricordo vada in primo luogo all’Eau Froide, come termine di paragone più prossimo, dal punto di vista narrativo è però evidente che è l’esperienza recente di Carlos, vale a dire di una materia storica e biografica, ad aver influenzato il modo di procedere del regista anche qui, dove non ha paura di mettere in sequenza una grande quantità di materiale e di evocare una mitologia famigliare autobiografica.La malinconia che si respira nel film è legata alla vivacità culturale del periodo, non alla tristezza politica che lo permeava, e non è una nostalgia eccessiva. Capace come nessun altro di ricostruire un quotidiano passato come fosse qui ed ora, il cinema di Assayas è il cinema del “sempre per la prima volta” e parla chiaramente allo spettatore di oggi, non dal palchetto di legno di un comizio, bensì con il pudore con cui si passa ad un amico un libro o un film che si è amato e che si vuol condividere.

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