Marche, inchiesta sui permessi alle centrali biomasse: quali conseguenze?
Lodolini: "Urge un confronto con i Sindaci e con le comunità in cui sono stati già autorizzati gli impianti"
Continua a tener banco l’inchiesta aperta dalla Procura di Ancona, per far luce su alcuni permessi riguardanti gli impianti a biomasse, rilasciati con una certa ‘leggerezza’.
Al momento sono 12 le persone indagatecon l’accusa di violazione di leggi sulla Pubblica Amministrazione, abuso d’ufficio e ipotesi di reati ambientali. Tra di loro, tre funzionari del Servizio Regionale Territorio e Ambiente: il dirigente Luciano Calvarese ed i funzionari Sandro Cossignani e Mauro Moretti.
Secondo l’accusa, dietro le autorizzazioni poco chiare, ci sarebbe un ‘cartello-filiera‘ articolato in tre aeree: i gruppi economici, i tecnici progettisti di impianti e le imprese esecutrici dei lavori, tutte strettamente connesse tra loro.
Al riguardo, nei giorni scorsi, è intervenuto il Presidente della Regione, Gian Mario Spacca, che ha immediatamente incaricato l’Avvocatura regionale di seguire costantemente l’evolversi della vicenda, in quanto la Regione potrebbe dichiararsi parte lesa e chiedere un sostanzioso risarcimento. Sempre Spacca, oltre a sottolineare la fiducia nella Magistratura, ha illustrato come la gestione amministrativa, responsabile del rilascio degli iter autorizzativi, sia separata dall’indirizzo politico.
E’ intervenuto anche Emanuele Lodolini , il neo deputato alla Camera, ha dichiarato: “Piena fiducia nell’operato della Magistratura unita all’auspicio che le indagini in corso possano fare luce sulla vicenda in breve tempo. Urge ora un confronto con gli amministratori del territorio, con i Sindaci e con le comunità in cui sono stati già autorizzati gli impianti, facendo seguito all’impegno di rilettura trasparente degli iter; e’ necessario regolamentare bene la materia delle autorizzazioni che necessitano di una programmazione territoriale fondata sulla valutazione di impatto ambientale, tenendo aperti i canali del confronto con le Amministrazioni Comunali ed i comitati cittadini.”
Si attendono ora sviluppi della vicenda. Ci si interroga sulle conseguenze che questa questione possa avere sugli impianti sottoposti alla lente di ingrandimento, già autorizzati e quali ripercussioni potrà avere sui futuri iter autorizzativi.
In base ad una Legge Regionale (L.r. n. 30/2012), i Comuni infatti in questo momento, vengono scavalcati da qualsiasi decisone in merito: è la Provincia che si riserva di valutare la situazione e di dare il nullaosta alla messa in atto dell’opera. Alla luce di questa inchiesta, qualcosa, nel futuro, potrebbe anche cambiare.
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Secondo inciso: entrambe le Leggi sono state fortemente sponsorizzate dal Governatore Spacca, ci ricordiamo della sua effervescenza in particolare nel fare approvare la seconda Legge.. Adesso Lodolini, che nell'ultimo periodo è colto da bulimia nello scrivere, viene a dirci che necessita "una rilettura trasparente dell'iter" e che bisogna tenere " aperti i canali di confronto con le Amministrazioni e i Comitati" (tòh!, allora questi non sono solo espressione dell'effetto nimby.). Dopo essere stati allergici , Lui e il suo partito, a qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del territorio si scoprono improvvisamente possibilisti e disponibili ( sarà perchè soffia un altro vento?). A doversi sentirsi parte lesa sono i cittadini. Altro che il Governatore Spacca.
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