Mangialardi dice basta al Patto di stabilità: “O le imprese moriranno”
Il Sindaco di Senigallia sarà alla manifestazione ANCI di Roma del 21 marzo: "Finito tempo della diplomazia"
Quando sono stato eletto Sindaco ho assunto un impegno preciso nei confronti dei senigalliesi: rimanere sempre in sintonia con le loro esigenze, bisogni, aspirazioni, cercare di interpretarli per farne il perno della mia attività politica ed amministrativa.
E’ da tempo che dal mio punto di osservazione privilegiato vedo crescere il disagio e la sofferenza dei cittadini di Senigallia come del resto d’Italia. Sono anni che ascolto la loro richiesta di aiuto che è ormai diventato un grido d’allarme.
Come primo cittadino ho cercato in tempi non sospetti di attirare l’attenzione delle Istituzioni su questi temi, sulla necessità di non sottrarre risorse così ingenti ai Comuni perché, specie in tempi di crisi incipiente, questo avrebbe significato fatalmente aprire la strada alla lacerazione sociale ed a un drastico arretramento dei servizi essenziali.
Ho evidenziato con forza anche un’altra grave anomalia del sistema italiano: quel patto di stabilità interno che impedisce agli Enti virtuosi che hanno i soldi stanziati in bilancio di poter puntualmente pagare i propri fornitori di opere o servizi.
Abbiamo fatto Consigli Comunale aperti su queste tematiche, inviato lettere ai cittadini per spiegare loro quanto stava accadendo ed abbiamo persino “occupato” simbolicamente l’Ufficio Anagrafe per protestare contro i tagli sempre più pesanti.
Non volevamo e non vogliamo rassegnarci a quel ruolo di esattori delle tasse per conto dello Stato nel quale ci hanno relegato: con l’IMU prima e con la TARES adesso.
Per molto tempo, insieme a qualche altro Sindaco, mi sembra di aver gridato invano nel deserto prendendomi, nel migliore dei casi, l’accusa di pessimismo cosmico. Ora però il tempo della diplomazia è finito.
Adesso che assisto impotente giorno dopo giorno alla disperazione delle imprese che chiudono, della gente che perde il lavoro, dei giovani disoccupati non me la sento più di rifugiarmi nella comoda scorciatoia della ragionevolezza e del senso di responsabilità.
Quell’impegno che come Sindaco ho assunto di essere sempre dalla parte dei cittadini mi impone di assumere posizioni precise e di compiere gesti concreti.
Primo fra tutti quello di sbloccare l’assurda regola del patto di stabilità interno che mi impedisce, pur avendo i soldi in cassa, di pagare coloro i quali hanno regolarmente effettuato la prestazione al Comune.
Non posso condannare al fallimento persone e famiglie intere in nome di una regola astratta. Tra l’altro, come ha rilevato lo stesso Presidente dell’A.N.C.I. Graziano Del Rio,anche sbloccando i pagamenti ai fornitori della P.A, l’Italia sarebbe comunque all’interno di quel 3% nel rapporto deficit P.I.L. imposto dal trattato di Maastricht.
Per questo sarò in prima fila alla manifestazione di Roma organizzata dall’A.N.C.I. il prossimo 21 marzo. Per chiedere al nuovo Parlamento di svegliarsi, alle forze politiche vecchie e nuove di smettere di pensare a chi sarà il Presidente della Camera oppure se è meglio l’uninominale secco o a doppio turno alla francese.
Per chiedere di mettere in cima a tutte le agende la priorità dello sblocco dei pagamenti alle imprese, le questioni del lavoro, dell’occupazione giovanile, della crescita.
Ci aspettiamo dal Parlamento e dal nuovo governo che dovrà formarsi un gesto concreto in tempi rapidi. Se questo non accadrà ci penseremo noi Sindaci a “sforare” il patto di stabilità interno, per la salvezza delle nostre comunità e del nostro tessuto sociale ed economico.
sti sudditi tutti a testa bassa .
La sveglia è suonata da un pezzo e questo parla adesso. Perchè ora e chi ci guadagna. Condivido pienamente quello che scrive Granco G.. Ma il Partito lo vuole ora per adottare delle misure, se riuscirà a fare il governo, e farle credere indispensabili. Sono giochi politici di vecchio stampo come è il PD. Mi sovviene un vecchio detto napoletano ""chiste prima fotte e poi chiagne"" il Comune dovrà spendere circa 147.000 €. per rinnovare l'illuminazione del lungomare, oltre passa 500.000 €. della Regione Marche, per risparmiare nei prossimi 10 anni corrente elettrica. Ma tutti questi soldi del Comune e della Regione non potevano essere utilizzati ora per aiutare le persone in crisi che hanno fame e non arrivano a fine mese. Tutta questa urgenza per cambiare le palle di luce sul lungomare (tra l'altro oramai divenute caratteristiche per Senigallia). Tutto fatto entro il mese di giugno (senza specificare l'anno). Speriamo che non finisca come le Navi, le Torri e i nuovi loculi del cimitero alle Grazie. Ma dove sono i soldi???? che avanzano dalle casse di Senigallia??? Sindaco SVEGLIA è stato eletto nel 2010 se continua a dormire con tutti quei grillini, già posizionati sul suo catafalco, che fanno un rumore pazzesco sfregandosi le alette, potrebbe essere dichiarato morto (politicamente) prima delle prossime elezioni comunali.
senza contare i soliti disinformati che non conoscono le regole della pubblica amministrazione e credono che i soldi impegnati x una cosa si possano prendere e mettere dove uno vuole. eh no, non funziona così! magari!! x salvarci dovremmo informarci ed essere propositivi e non distruttivi... anche perché temo che peggio verrà...(anche senza il nostro aiuto)
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