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Centrali a biogas, Marche abbandonate alla speculazione energetica

L'accusa di Sinistra Ecologia e Libertà di Ancona: 41 autorizzazioni sacrificando ambiente, salute e territorio

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Dalla cronaca di questi giorni emerge con chiarezza come il territorio Marchigiano sia stato in questi ultimi anni abbandonato alla speculazione finanziaria sulle energie rinnovabili in agricoltura sacrificando ambiente salute e territorio ed escludendo gli agricoltori Marchigiani. Nelle Marche sono state autorizzate ben 41 centrali a biomassa, di cui 14 nella provincia di Ancona ed alcune di esse ai confini dell’area Aerca, già individuata dalla Regione Marche e dall’Unione Europea come zona ad “elevato rischio ambientale”.

Questa situazione, afferma la coordinatrice Provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, Alessandra Arena, mette in evidenza come ci sia stata una scarsa attenzione all’ambiente, al suo territorio e alla salute dei cittadini che qui vivono e lavorano. Già lo scorso anno, Sinistra Ecologia e Libertà aveva segnalato agli uffici Regionali preposti come per le due istituende Centrali, quella di S.M. Nuova e quella di Castelbellino, nell’assegnazione degli aiuti comunitari, non erano state rispettate le procedure previste dal bando di accesso.
Fatto questo riconosciuto dal servizio regionale competente, al punto che ha poi portato alla revoca dell’aiuto“.

Ma i problemi sono effettivamente anche altri: una politica di gestione del territorio che non tiene in nessun conto della volontà delle amministrazioni comunali, le quali non hanno nessun sostanziale potere decisionale durante le varie fasi autorizzative;
una Legge Regionale, la n. 3 del 2012 – Norme sulla valutazione di Impatto Ambientale – che, contravvenendo alle norme comunitarie, è stata impugnata per incostituzionalità dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ma che ha operato comunque fino a pochi mesi fa, rilasciando autorizzazioni a nuovi impianti e per i quali non è stato previsto neppure un successivo approfondimento istruttorio.

In Consiglio Regionale il consigliere di SEL, Binci è stato l’unico a contrastare l’innalzamento dei limiti di VIA per le centrali di Biogas e Biomasse da 250 KW a 1 MW nell’ Ottobre 2011, proposti dall’allora Assessore Petrini. Abbiamo denunciato che si sarebbero sacrificati migliaia di ettari dei migliori terreni agricoli, dedicandoli a colture per produrre energia, anziché cibo, aprendo anche al possibile rischio di coltivazioni OGM nelle Marche.

Per questo Sinistra Ecologia e Libertà auspica un immediato cambio di rotta della politica Regionale che riveda le autorizzazioni già rilasciate alla luce della normativa comunitaria esistente intervenendo sugli impianti che non sono a norma, che introduca nella fase di Valutazione Ambientale la possibilità per le amministrazioni Comunali di svolgere un ruolo significativo e determinante nel processo autorizzativo prevedendo la tutela della salute, dell’ambiente, del paesaggio e dando voce alla volontà delle comunità locali nei processi autorizzativi.

dalla coordinatrice SEL Ancona
Alessandra Arena

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