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Toto Papa: tra i favoriti l’Italiano Angelo Scola e il brasiliano Pedro Odilo Scherer

Ancora molti indecisi: potrebbe spuntare un terzo candidato

Il Conclave

In attesa del Conclave, impazza il “Toto-Papa“. Fra i cardinali maggiormente papabili vi sarebbero l’italiano Angelo Scola e il brasiliano Pedro Odilo Scherer.

Secondo alcune fonti, il primo, attuale arcivescovo di Milano, molto stimato anche dallo stesso Ratzinger, potrebbe vantare fra i porporati ben 37 preferenze,  rappresentando una svolta rispetto alla passata gestione della curia romana. Il secondo, invece, attualmente a capo della diocesi più grande al mondo, quale quella di San Paolo, sarebbe l’uomo della continuità e con la sua linea più conservatrice, potrebbe raggiungere almeno 29 preferenze.

Tuttavia, tali numeri non esprimono appieno il clima di incertezza che si respira fra i prelati: fra i 115 elettori chiamati a votare, la maggior parte non ha ancora dimostrato un orientamento preciso. Sembra piuttosto che la sfida sia ancora del tutto aperta, lasciando così presagire la possibilità che emerga un terzo candidato di “mediazione”.

Un fronte motivato anche dalla volontà di imprimere una svolta alla passata gestione della curia romana, segnata dagli scandali, con un personaggio dal profilo specchiato. Il brasiliano Scherer, uomo a capo della più grande diocesi del mondo, San Paolo, è invece sostenuto da un grande elettore come Giovanni Battista Re, ed esprimerebbe una linea “conservatrice” e di continuità con l’attuale.

Commenti
Solo un commento
O. Manni
Paul Manoni 2013-03-11 17:21:25
Si vabbè...Scola, il Cardinale di Comunione&Liberazione, che sia addirittura "l'uomo della svolta" rispetto agli scandali della curia romana, è tutto un dire. Basterebbe andare a riprendersi le sue dichiarazioni sulla Laicità (Principio Costituzionale), per capire che razza di soggetto viene sponsorizzato come prossimo Papa dal Conclave. Un soggetto a cui lo Stato, piace solo se è schiettamente clericale, ovvero se favorisce la religione. Mentre se non fa iniezioni ricostituenti e non dà privilegi alla fede, promuovendola negli spazi pubblici a scapito della Laicità, non va bene. Secondo Scola infatti, uno Stato laico e aconfessionale diventa automaticamente "ateo". Non è un caso se lo stesso Vito Mancuso, che è un teologo di tutto rispetto, non certo un ateo, e men che meno un mangiapreti anticlericale, dalle colonne di Repubblica di qualche mese fa, gliene ha dette di tutte i colori, sottolineando L'INFONDATEZZA delle sue logiche e delle sue argomentazioni (http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1OJZBL). L'uomo della svolta, sto paio di ciufoli...!
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