La Regione Marche snellisce e semplifica le procedure per la difesa della costa
Rete tra gli uffici, meno burocrazia. L'Assessore Eusebi: "Si respira aria nuova". E arrivano 2 milioni di euro
Tempi ridotti e semplificazione dei procedimenti amministrativi per le opere di difesa costiera. A questo mira la serie di disposizioni appena approvate dalla Giunta regionale e illustrate nel corso di una riunione che si è svolta a Palazzo Li Madou ai rappresentanti dei 23 Comuni della fascia costiera marchigiana.
“Finalmente si comincia a respirare un’aria nuova – dichiara l’assessore regionale Paolo Eusebi – Grazie anche all’opera del neo dirigente, Mario Pompei, e alla competenza dei responsabili degli uffici nei settori Difesa della costa, Difesa del suolo, Tutela del mare e Valutazioni e autorizzazioni ambientali, si va nella direzione auspicata dal presidente Spacca e dalla Giunta: uffici che parlano tra loro e che insieme costruiscono provvedimenti per snellire le pratiche burocratiche e mettere i Comuni nelle condizioni migliori per operare”.
“I vantaggi – spiega Eusebi – saranno una maggiore chiarezza e un aiuto concreto nella pianificazione degli interventi necessari per la tutela della fascia costiera che quest’anno potranno contare su una somma di 2 mln di euro da ripartire tra le varie amministrazioni, le quali dovranno predisporre e inviare apposita domanda, con la richiesta del contributo, entro il 15 marzo prossimo”.
Le nuove disposizioni integrano le linee guida deliberate dalla Giunta regionale nel 2009. “Un’integrazione resa necessaria – continua Eusebi – considerate le nuove norme vigenti e la conseguente difficoltà ad inquadrare l’intervento che si intende realizzare nel giusto percorso autorizzativo. In particolare, vi è l’esigenza che quest’ultimo sia il più snello e semplificato possibile in modo da evitare la duplicazione delle valutazioni e degli oneri istruttori a carico del proponente”.
Le linee guida del 2009, inoltre, non contemplano adeguatamente tutte le possibili movimentazioni di sedimenti in ambiente marino costiero e non specificano nel dettaglio i contenuti dei progetti in funzione delle diverse tipologie di movimentazione che potrebbero essere realizzate.
“Era necessario – dice Eusebi – chiarire il quadro di riferimento complessivo in materia di movimentazione di sedimenti in ambiente marino costiero. Uno dei tanti aspetti della gestione integrata della costa è la possibilità di prevedere interventi di riprofilatura della spiaggia emersa attraverso la movimentazione di sedimenti. Argomento quanto mai attuale in considerazione dell’aumentata frequenza ed intensità degli eventi meteomarini erosivi, del documentato deficit di apporto sedimentario da parte dei fiumi e degli ostacoli alla normale distribuzione dei sedimenti da parte delle numerose infrastrutture costiere”.
“In definitiva – conclude Eusebi – il nuovo documento individua la competenza, regionale o comunale, a rilasciare le autorizzazioni, fornisce indicazioni sui contenuti degli elaborati progettuali, chiarisce il quadro degli ulteriori atti di assenso necessari e delle relative competenze e dà indicazioni sul procedimento di approvazione e autorizzazione del progetto. In tal modo, si intende fornire un primo supporto tecnico per i proponenti, per i progettisti e per le attività istruttorie e, contestualmente, attuare in concreto elevati livelli di semplificazione amministrativa, senza nulla togliere alla tutela ambientale”.
Il documento prevede inoltre che in fase istruttoria sia verificata la compatibilità sotto il profilo ambientale, paesaggistico e della tutela della salute pubblica e della pubblica incolumità degli interventi, anche attraverso il coinvolgimento di ARPAM, delle Capitanerie di Porto e, se necessario, degli Enti gestori delle aree protette e delle aree della Rete Natura2000.
Le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale saranno attivate per quegli interventi di ripascimento inquadrabili come lavori di difesa dal mare che si configurano come vere e proprie opere destinate a modificare in maniera strutturale la linea di costa con apporti di ingenti quantitativi di materiale inerte anche dall’esterno. Da evidenziare infine la realizzazione e l’implementazione da parte della Regione, in collaborazione con i Comuni, di un data base geografico per la gestione dei numerosi interventi di difesa costiera e per il monitoraggio in tempo reale delle azioni proposte su scala regionale.
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