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Perugia: entra in Regione, uccide due dipendenti e poi si toglie la vita

L'assassino prima di sparare ha urlato: "mi avete rovinato la vita"

Bonvini - Arredamenti parrucchieri
Ufficio pubblico

Tragedia a Perugia. All’incirca all’ora di pranzo di mercoledì 6 marzo, un uomo di 43 anni ha ucciso due dipendenti della Regione Umbria e poi si è tolto la vita.


Andrea Zampi, imprenditore, è entrato negli uffici regionali – settore Istruzione – e ha sparato, uccidendo, a due donne, Margherita Peccati e Daniela Crispolti, a quanto sembra emergere freddate rispettivamente sulla propria scrivania e nel corridoio.
Almeno una delle due, da quanto si apprende, sarebbe stata una precaria.

Prima di sparare Andrea Zampi ha urlato più volte all’interno dell’edificio regionale “mi avete rovinato la vita”; l’uomo, assieme al padre, aveva protestato nelle scorse settimane, forse anche negli uffici della tragedia, per il sistema di accreditamento legato alle agenzie di formazione.

Secondo le indiscrezioni, all’omicida, titolare di un’agenzia di formazione a Perugia, sarebbe stato bloccato un finanziamento di circa 100 mila euro.

Dopo aver assassinato le due donne, Zampi si è chiuso in una stanza della Regione e si è tolto la vita, morendo all’istante.

Commenti
Ci sono 2 commenti
O. Manni
Paul Manoni 2013-03-07 00:35:53
Stando a ciò che ho letto altrove, Zampi deteneva un'arma regolarmente, pur essendo in cura per problemi psichiatrici. La precaria uccisa aveva 46 anni...PRECARIA IN REGIONE A 46 ANNI!!
Bartolucci Bruno 2013-03-07 07:14:28
Può un medico rilasciare un certificato di regolare salute a un soggetto già trattato in TSO (Trattamento sanitario obbligatorio)per problemi psichici a cui era già stato revocato il porto d'armi? Se per legge non avrebbe potuto il medico deve assumersi le sue responsabilità e va condannato.
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