Roberta Giallo racconta le sue tante anime ricordando anche Lucio Dalla
Intervista alla cantante senigalliese finalista a Musicultura 2013 -VIDEO
Songwriter, thinker, painter, performer e probabilmente tanto altro. Cercare una definizione che possa racchiudere Roberta Giallombardo, in arte Roberta Giallo, è una operazione frustrante e probabilmente inutile. Per capirlo basta ascoltare la sua voce o osservare le sue esibizioni: un caleidoscopico di colori e sfumature. Lo scorso 2 marzo c’era anche lei sul palco di Recanati insime ai ‘magnifici 16’ finalisti dell’edizione 2013 di Musicultura.
Ecco l’intervista rilasciata a SenigalliaNotizie.it
Sei tra i finalisti di Misicultura 2013, la manifestazione che è già stato un trampolino di lancio per cantanti poi affermatisi a livello nazionale e non solo, te lo aspettavi?
Mmm… Ci speravo! Lo desideravo.. ormai preferisco non aspettarmi nulla! Le cose vanno come devono, che sia giusto o no,che ce lo meritiamo o meno.. ad ogni modo, felice di essere arrivata fin qui.
Songwriter, thinker, painter, performer…. Quante anime convivono in Roberta Giallo? Dovessi descriverti in poche righe cosa diresti?
Non so neanche io quante anime convivono in me, so solo che più vado avanti più ‘nascono altre me’ o forse sono solo ‘umori’ e stati d’animo che arrivano, per via della loro forza, a personificarsi.. e allora, ho bisogno di dargli un nome, un carattere.. e alla fine, una personalità vera e propria. Impossibile descrivermi; il mio occhio ‘vede da dentro’ e non ‘da fuori’ ..da fuori mi vedete voi.. io da dentro sento solo ‘i miei stati d’animo’ e mi percepisco ogni volta diversa, anche se spesso ci sono delle ricorrenze.. e allora, mi riconosco! Poi, per ovviare all’inconveniente di non saper rispondere a questa domanda, altrettanto ricorrente.. da un po’ ho pensato di definirmi così: I’m the Black the White & the Rainbow , Sono tutti i colori, la loro assenza, la loro compresenza.
La tua vena artistica non è solo canora: molto interessanti sono anche le tue opere grafiche, come coniughi queste due espressioni artistiche apparentemente distanti?
Per me la musica è legata ai colori e i colori alla musica…quando ascolto una musica e chiudo gli occhi, io vedo colori…immagini…almeno questo accade spesso; e, viceversa, a volte quando osservo un’opera grafica, mi vengono in mente ‘delle situazioni sonore’, o delle parole che chiamano una musica.. più vado avanti e più le due cose si uniscono…la mia idea di concerto infatti mi porta a pensarmi dentro un mondo di suoni e colori che convivono costantemente dall’inizio alla fine…più sensi usiamo contemporaneamente, più l’impatto è reale; amare qualcuno conoscendone solo il colore degli occhi è ‘meno amore’, rispetto all’amore che proviamo per colui di cui conosciamo anche il suono della voce e magari anche l’odore della pelle? Poi a volte questo può essere relativo…soprattutto nei soggetti che amano la propria immaginazione più di ogni altra vera realtà…e allora…vabbè, altra storia!!
Quando hai iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica? e chi sono stati i tuoi modelli?
non me lo ricordo!posso dire che ho iniziato a suonare il pianoforte a 5 anni…a scrivere canzoni a 11…e che poi tutto è venuto da sé.. i concorsi, i concerti.. gli incontri.. “più che modelli” direi che ho avuto ” amici”, colonne sonore dei miei momenti e stati d’animo.. amici che mi hanno fatto innamorare della musica e, perché no, credo anche aiutato nei momenti no.. impossibile nominarli tutti, tenterò di citarne alcuni senza ordine di importanza, ma così, un po’ a caso.. italiani: De André, Dalla, Battiato, Battisti, Ciampi, Consoli, Tenco, Modugno, Martini… stranieri: Callas, Piaf, Beatles, Prince.. Radiohead, Antony and the Johnsons.. e poi, amo anche la ” stagione hip hop e R & B “.. da Eminem a Mary J Blige, da D’ Angelo al soul- reggae di Lauryn Hill.. ma resta che la mia risposta non mi piace, non sarà mai esaustiva.. perché poi ci sono anche Mozart, Chopin, Bach, Puccini … e tanti altri… perdonatemi!!
Nelle tue performances gioca sicuramente un ruolo preponderante l’immedesimazione e l’interpretazione, oltre alle indubbie doti vocali: da dove nasce la tua musica?
Nasce dalla vita e dai sogni.. ed essendo le due cose collegate.. credo da quel tutt’uno che genera le cose, apparentemente divise, ma in realtà, medesima sostanza di un tutto….nasce da tutto ” quello che capita “, magari anche da quest’intervista.. tutto può diventare musica, ma non perché sono io.. ma perché la musica è in tutte le cose, da prima che nascano! giuro!
Eri stata scelta da Lucio Dalla come interprete di due suoi brani della colonna sonora del film di Pupi Avati ‘Il cuore grande delle ragazze’. Cosa ti è rimasto di quella esperienza?
Con Lucio Dalla ” ho fatto anche altre cose”, andare a cena con lui e i suoi “amici-famiglia”, dire stupidaggini, ridere.. scherzo! anche se è vero.. A livello professionale invece un videoclip, i cori di un pezzo del suo ultimo disco, e poi lui stava seguendo un mio progetto musicale/teatrale, ne era un po’ il mentore, un po’ il padrino.. ma di quella esperienza in particolare, di quella che mi chiedi, beh.. che cosa? il ricordo della sua bellezza era una persona luminosa, mi ha sempre incoraggiato.. a volte anche un po’ imbarazzato; ma è servito: lui amava la verità, e per dirla anche attraverso una canzone, bisogna liberarsi di ogni imbarazzo: e andarci incontro liberi e nudi. Senza timori, senza vergogna, senza paura di essere ” imperfetti”. Era un uomo coraggioso e osava. Mi sono rafforzata: e per quanto riguarda il coraggio, e per quanto riguarda ” l’osare” ..che, ad ogni modo, non erano cose di cui, fortunatamente, ero completamente sprovvista, anzi..
//www.youtube.com/watch?v=DLdB2TlLt7c
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!