Influenza 2013: attenzione al rischio ricadute
I primi sprazzi di bel tempo potrebbero indurre ad abbassare la guardia
Con il mese di marzo appena arrivato, vengono stilati i primi dati relativi all’influenza 2013: 4.498.000 i casi di sindrome influenzale su scala nazionale, stimati a partire dall’inizio delle rilevazioni Influnet – Rete Italiana Sorveglianza Influenza. Fra questi 552.000 sono stati rilevati solo nell’ultima settimana.
Va tuttavia sottolineato che, dopo il picco raggiunto nelle prime settimane del mese di febbraio, il numero di casi di sindromi influenzali comincia a diminuire, anche se lievemente, in tutte le fasce di età. Lo stesso non può dirsi a livello regionale: nonostante l’incidenza nazionale in lieve diminuzione, l’attività dei virus influenzali è ancora molto alta nelle Marche, ma anche in Calabria e Lazio.
Le ragioni sottese sono per lo più rappresentate dalla sensibile diminuzione delle vaccinazioni. Tuttavia, anche nell’ambito della prevenzione e della salute, la crisi economica continua ad incidere sensibilmente: in effetti, rimanere a casa nell’attesa che i sintomi influenzali svaniscano, è un lusso che in pochi possono permettersi.
In molti pertanto tornano al lavoro prima della fine della convalescenza, aumentando in tal modo il rischio di ricadute e complicanze gravi, anche fra gli adulti sani.
Pertanto, non è ancora il momento di abbassare la guardia. E’ importante tenere a mente alcuni consigli utili che possano prevenire l’insorgere di sintomi influenzali: coprirsi adeguatamente, lavarsi spesso le mani, bere molto e mangiare meglio e, per chi è già a letto con l’influenza, rimanere a casa per il necessario periodo di convalescenza.
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