Teatro: sabato 2 marzo sul palco di Ostra, “La Sconcertante Signora Savage”
La Compagnia I Tessitori porta in scena la commedia brillante di John Patrick
La compagnia teatrale “I Tessitori” è pronta per andare in scena con “La sconcertante signora Savage”, commedia brillante in due atti di John Patrick.
L’appuntamento è per sabato 2 marzo alle ore 21,15 al Teatro La Vittoria di Ostra.
Ingresso 7 Euro, prevendita presso la Fototecnica Ubaldi di Ostra, tel. 07168079.
PERSONAGGI e INTERPRETI:
LA SIGNORA ETHEL SAVAGE – Serena Veschi
FLORENCE – Alberta Zacchilli
HANNIBAL – Giancarlo Torreggiani
FAIRY MAY – Ilenia Rossi
JEFFREY – Sergio Mallucci
LA SIGNORA PADDY – Daniela Sabbatini
LA SIGNORINA WILHELMINA (Willie) – Tania Pongetti
IL SENATORE TITO SAVAGE- Vincenzo Federiconi
LILY BELLE – Lucia Malatesta
IL GIUDICE SAMUEL SAVAGE – Alberto Cerreti
IL DOTTOR EMMETT – Andrea Chiappa
Adattamento e Regia: Sergio Mallucci
Musiche: Alessandra Battestini e Davide Caprari
Suoni e luci: Guido Mallucci
Trucco: Lucia Giacomelli
Fotografia: Guido Calamosca
LA TRAMA
La sconcertante signora Savage, testo degli anni ’50 del drammaturgo e sceneggiatore statunitense John Patrick, è una commedia arguta, deliziosa, con un significato profondamente etico nascosto dietro l’ilarità giocosa ma mai demenziale.
Un’anziana signora ha ereditato una fortuna dal marito e la utilizza a suo modo, in una maniera che contrasta con tutte le regole economiche e sociali “Normali”. La protagonista, in poche parole, vuole aiutare la gente a realizzare i propri sogni e proprio per questo i suoi figliastri, per cercare di farla interdire, la chiudono in una clinica allo scopo di farla rinsavire ed evitare che sperperi tutta l’eredità. Ma avranno un’amara sorpresa: l’eredità è stata nascosta e loro faranno di tutto per riaverla indietro, anche rendendosi terribilmente ridicoli e mostrando tutto il loro carattere cinico e abbietto.
Nella clinica la protagonista incontrerà cinque persone, cinque pazzi secondo il comune buon senso, che si riveleranno deliziose e alla fine migliori dei cosiddetti “sani”. Sarà evidente il contrasto tra la gentilezza e la lealtà dei pazienti psichiatrici e l’avarizia e la vanità di “rispettabili” personaggi pubblici, e questa relazione tra i pazienti e i “Savi” porrà subito degli interrogativi su cosa possa essere la “normalità” e dove possa situarsi il “bene”. Sulla risposta la commedia non lascerà sicuramente nessun dubbio.
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