Sinistra Ecologia Libertà Senigallia ha partecipato nella mattina di martedì 26 febbraio, al presidio dei sindacati contro la chiusura della cardiologia di Senigallia presso l’Ospedale.

Una scelta incomprensibile e sciagurata che vede fortemente penalizzata la nostra città dove sono stati oltre 1.000 i ricoveri nel 2012 e 7.000 le prestazioni ambulatoriali erogate. Una città turistica la nostra che in estate raddoppia la popolazione, superando di oltre il doppio il numero di abitanti di città come Jesi e Fabriano. Inoltre con la scelta di tagliare l’Unità Complessa di Cardiologia di Senigallia si depaupera il Dipartimento d’Emergenza e Accettazione dell’Ospedale.

Tutto quanto sottolinea un’assenza di progettualità grave da parte della Regione Marche che rischia di mancare l’obiettivo di creare un risparmio nella spesa e allo stesso tempo una risposta ai bisogni sanitari dei cittadini.

Qui non si tratta di fare campanilismo, si tratta di difendere una equa distribuzione delle risorse all’interno dell’area vasta. Visione ben lontana dai criteri puramente ragionieristici e rigoristi della Regione e ben lontana anche dal favoritismo di alcuni territori, come quello del fabrianese, rispetto ad altri.

Chiediamo a chi governa la Sanità Regionale e assume scelte cruciali su quali criteri oggettivi si fonda l’ipotesi di un declassamento dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia in una città come Senigallia, sesto Comune della Regione Marche per numero di abitanti e città turistica.