Un illustre patriota a Senigallia: Guglielmo Oberdan nel 1882
Il volume "Viaggi e viaggiatori nell'Ottocento", ora in libreria, ricorda l'ultimo approdo dell'irredentista
L’inaugurazione, nel giugno 2012 ad opera del locale Rotary Club, del monumento restaurato a Guglielmo Oberdan, il noto patriota italiano impiccato dagli austriaci nel 1882, aveva suscitato curiosità e interrogativi nella comunità senigalliese.
Nell’ultimo mezzo secolo, infatti, tantissimi cittadini si erano chiesti, passando di fronte a quel timone posto nell’ingresso meridionale del nostro porto-canale, chi avesse realizzato quel monumento, quando e perché. Si sapeva solo che l’iniziativa del monumento fosse partita dagli ambienti mazziniani e repubblicani, ma non si era mai capito bene se da quelli senigalliesi o anche da quelli regionali e nazionali. In ogni caso ci si era continuato a chiedersi, a lungo, che cosa legasse la vicenda del patriota triestino con il contesto locale.
L’arrivo in libreria, proprio in questi giorni, del volume Viaggi e viaggiatori nell’Ottocento – a cura di Marco Severini, Marsilio, Venezia 2013, pp. 465 – offre una serie di circostanziate risposte ai suddetti interrogativi. E la lettura del libro, presentato lo scorso 9 febbraio presso il Centro Mazziniano di via Chiostergi, è vivamente consigliata non solo a chi si intendesse fare luce su questi interessanti aspetti, ma anche per coloro che desiderino conoscere le origini storiche del viaggio, una valenza indiscutibile della nostra contemporaneità.
I trenta, densi capitoli del volume ci fanno capire perché si viaggiava nell’Ottocento e, sotto diversi punti di vista, perché si viaggia tuttora: protagonisti dell’opera sono infatti uomini e donne che partirono dalle Marche – o che partirono alla volta dell’Italia, dell’Europa e di tutto il mondo – per completare la propria formazione, per compiere esperienze rilevanti, soddisfare la propria curiositas o, più semplicemente, per conoscere il mondo e, con esso, una parte sconosciuta di sé.
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