Rifugiati hotel Lori, La Città Futura interroga l’Amministrazione di Senigallia
Girolametti: "Emergenza sociale per la scadenza della convenzione, situazione figlia della Bossi-Fini"
E’ stata presentata nel Consiglio comunale del 13 febbraio, da parte del Gruppo consiliare La Città Futura, un’interrogazione rivolta al Sindaco Maurizio Mangialardi e all’Assessore ai servizi sociali Fabrizio Volpini riguardo le misure da intraprendere per una positiva soluzione della situazione creatasi al centro di accoglienza rifugiati presso l’Hotel Lori di Senigallia.
L’interrogazione sottolinea come in questo momento il Comune ha il dovere di evitare un’emergenza di ordine sociale e pubblico dato il termine di scadenza della convenzione il 28 febbraio, data nella quale circa 30 rifugiati si troveranno senza una prospettiva certa.
“La situazione critica dei rifugiati ospitati presso l’Hotel Lori – afferma il Capogruppo Carlo Girolametti – è figlia di una pessima legge sull’emigrazione, la Bossi-Fini. Come centrosinistra abbiamo al nostro interno personalità, ad esempio Laura Boldrini, capaci di riscrivere una legge sull’emigrazione più giusta. Detto questo, i soggetti coinvolti con responsabilità diretta quali Regione e Prefettura potevano fare più attenzione”.
La Città Futura valuta quindi opportuno agire su 2 livelli.
Il primo, vede l’Assessore tenere aperti i canali con i gestori dell’Hotel Lori (gestori del progetto accoglienza), con il mediatore e gli stessi rifugiati, al fine di individuare chi davvero non ha alternativa al rimanere nel nostro Comune e chi invece ha altre possibilità. Valutare, inoltre, se i rifugiati hanno ricevuto completamente quanto loro spettante dal Lori e il sostegno, per chi vuole restare, nella scelta di costituire una coop di servizi.
Il secondo, vede il Sindaco attivarsi presso gli organi preposti per il riconoscimento in tempi brevi dello status di rifugiati per tutti e della residenza nel Comune di Senigallia. Successivamente coinvolgere la Regione Marche, ed eventualmente anche la Prefettura, per il riconoscimento di una forma di “buonuscita economica” dal progetto, per chi volesse uscire dal territorio nazionale e per chi decidesse di iniziare una attività lavorativa nel nostro territorio. Per questi ultimi sarebbe indispensabile pensare ad un percorso di inserimento lavorativo che coinvolga il Comune e la Regione.
All’interrogazione è stata data risposta da parte dell’Assessore ai servizi sociali che i temi trattati saranno affrontati in maniera specifica e tecnica nella più vicina Commissione consiliare competente, facendo così ritenere soddisfatta La Città Futura di questa decisione.
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