“Anche a Senigallia lo sport rischia di morire per colpa della Provincia”
La denuncia del consigliere Paradisi: "triplicati i costi di utilizzo delle palestre"
La Provincia di Ancona, con il presidente Patrizia Casagrande in testa, dovrà assumersi la responsabilità della imminente chiusura di decine di società sportive dilettantistiche.
Con un atto irresponsabile e sbalorditivo (deliberazione 195 del 21.12.2012) la Provincia ha triplicato o più che duplicato i costi orari per le associazioni sportive e quintuplicato i costi per i privati. Una autentica follia amministrativa.
Di più: una condanna a morte per le decine di associazioni sportive di tutta la provincia di Ancona (tantissime) che usufruiscono delle palestre scolastiche gestite dall’ente locale. Una delibera tenuta semi-nascosta dal governo provinciale e le cui tariffe entreranno in vigore dal prossimo settembre 2013.
Solo per fare alcuni esempi: la palestra del Classico “Rinaldini” di Ancona passerà da una tariffa per le associazioni sportive di 4,96 euro all’ora attuali (più custode) a 12 euro all’ora (più custode). La palestra delle scuole Magistrali di Senigallia passerà da cinque euro all’ora oltre il costo del custode alla tariffa di 11 euro all’ora oltre il custode. La palestra del liceo “Cambi” di Falconara da 6,44 euro a 14 euro all’ora più il custode. La palestra dell’Istituto Tecnico “Morea” di Fabriano da 10 euro a 26 euro all’ora più il custode. Identica maggiorazione per la palestra dell’Istituto tecnico “Cuppari” di Ancona. La musica non cambia a Loreto, a Osimo, a Monteroberto e in tutte le altre palestre gestite dalla Provincia. Addirittura inaccessibile la palestra per i soggetti privati con costi da capogiro.
Ma il vero dramma che si apre è per le società sportive che hanno da sempre fatto del puro volontariato e della passione la loro quasi esclusiva risorsa. Un colpo mortale inferto all’associazionismo di tutta la provincia da una delibera che reca la firma di Patrizia Casagrande e della dirigente Meri Mengoni che vorrebbero addossare sui volontari dello sport e sulle famiglie dei ragazzi i costi delle inefficienze dell’ente. Lo dico senza mezzi termini: di vigliaccata politica si tratta. Invito i consiglieri comunali più sensibili di tutte le città della Provincia e i consiglieri provinciali che avvertono il dramma imminente dell’associazionismo sportivo a interessare della gravissima vicenda gli organi istituzionali, a partire dalle commissioni e dalle assemblee elettive.
Se questo è il ruolo della Provincia, ben venga la sua immediata cancellazione.
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