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“My fair lady” con Luca Ward e Vittoria Belvedere alla Fenice di Senigallia

Mercoledì 13 febbraio torna la stagione teatrale

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"My fair lady" al teatro La Fenice di Senigallia

Nuovo appuntamento, mercoledì 13 febbraio, per la stagione del Teatro La Fenice,  promossa dal Comune in collaborazione con AMAT e Inteatro e con il sostegno di MiBAC e Region Marche. In scena Vittoria Belvedere e Luca Ward protagonisti della commedia musicale My fair lady di Friederick Loewe e Alan J. Lerner, tratta da Pigmalione di George Bernard Shaw.


Nel cast Aldo Ralli nelle vesti di Alfre Dolittle e Enrico Baroni in quelle del colonnello Pickering. Le scene sono di  Aldo De Lorenzo, le luci  di Umile Vainieri, oil suono di Luca Finotti, coreografie  di Roberto Croce. Direzione musicale è affidata a Emanuele Friello e l’adattamento e la regia  sono di Massimo Romeo Piparo per una co-produzione Peep Arrow e Il Sistina.

My Fair Lady, la favola della povera fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica, è uno dei classici più amati della storia del musical. Cultura e conoscenza della lingua sono strumenti per l’elevazione sociale e il fulcro narrativo: tema molto attuale in un momento storico come il nostro.

My fair lady – scrive il regista in una nota – deve la propria “immortalità” a se stesso. A ciò che racconta, a come lo traduce in emozioni, ai sorrisi che fa scaturire, alla universalità del suo linguaggio musicale. “Cosa c’è di più sublime che colmare il dislivello che separa classe da classe, anima da anima” così recita il professor Higgins, il “pigmalione” che affida al modo di parlare il passepartout per il riscatto sociale di una rozza fioraia. Già, il modo di parlare: anche questo è un tema che di giorno in giorno si fa sempre più attuale.

La perdita delle proprie radici culturali, l’omologazione e la globalizzazione della società contemporanea hanno fatto svanire il rapporto tra l’essere umano e la propria cultura.

Ecco allora che My Fair Lady si impone come il sogno che non vuole svanire, come la favola possibile, rappresenta il lieto perdersi in una tempesta di sentimenti. La “fair lady” Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, Mary Poppins, un po’ Bella e un po’ Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura. Ma alla fine, e qui si impone in tutta la sua statura George Bernard Shaw ispiratore col suo “Pigmalione” della versione musicale, anche la chiave maschile della vicenda cede alla forza delle emozioni e dei sentimenti: soli non si è completi e anche un apparente “misogino e scapolo convinto” come il professor Higgins o il collega di “sventura” colonnello Pickering, o il cinico e spietato padre di Eliza, Alfred Doolittle, si trovano costretti a svestire la maschera della durezza e coprirsi con un velo di dolcezza.

In un momento in cui sembra che il corto circuito dei rapporti umani abbia interrotto il passaggio di energia tra le persone, My Fair Lady si impone come un “generatore di corrente elettrica” che concede una bella “scossaalla nostra anima.

Informazioni e biglietti:

Biglietti I settore 30 euro, II settore 25 euro, III settore 20 euro.

Teatro La Fenice 071 7930842, Amat 071 2072439. Inizio spettacolo ore 21.

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