Autovelox clonati: Ostra e Ripe si costituiscono parte civile
Se gli imputati fossero condannati le multe emesse verrebbero annullate
Ostra e Ripe si costituiranno parte civile e valuteranno la richiesta di risarcimento per quello che concerne la vicenda degli Autovelox clonati dalla ditta Garda Segnale srl.
Lo scandalo era scoppiato nel giugno 2009, quando la Guardia di Finanza di Salerno, aveva sequestrato 50 apparecchi mobili non omologati messi a disposizione a più di 70 comuni dalla ditta di Desenzano tra cui, appunto Ostra e Ripe. Tra i comuni costituiti parte civile dei paesi limitrofi, risulta anche Monte San Vito che ha già quantificato i danni in 80mila euro.
Gli autovelox incriminati erano stati attivati nei comune tra l’aprile 2006 e l’aprile 2007. Le macchinette per la rivelazione della velocità, modello ‘Velomatic 512‘ erano identificate con lo stesso numero di matricola di apparecchi regolarmente immatricolati. Pertanto, gli autovelox in questione erano sprovvisti di omologazione non garantendo la loro attendibilità e rendendo così nulla qualsiasi contravvenzione.
Il processo si aprirà a giorni. I due imputati sono Diego Barosi, 60 anni, titolare della ditta in questione e Anna Maria Negro: l’accusa per i due è di frode in pubbliche forniture e truffa ai danni degli automobilisti attraverso la fornitura di apparecchi truccati.
Se i due imputati fossero riconosciuti colpevoli c’è il rischio concreto che si inneschi un effetto domino: i multati potrebbero chiedere pesanti risarcimenti.
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