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Il punto di vista dei “Verdi” Senigallia, tra impasse nazionale e dinamismo locale

Il portavoce Primavera tira le somme dopo l'assemblea cittadina e a poche settimane dalla tornata elettorale

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Roberto Primavera

Si è svolta il 13 gennaio l’assembleacittadina degli iscritti e simpatizzanti dei Verdi di Senigallia. Un’occasione per fare il punto della situazione politica nazionale – in vista delle elezioni di fine febbraio – e locale – a quasi tre anni di mandato, richiesta proprio dalla base del partito che si trova contemporaneamente in un duplice posizione di protagonista e osservatrice.

E’ il portavoce Roberto Primavera a snocciolare come i militanti dei Verdi senigalliesi e non solo si trovino da un po’ di tempo in una condizione di insofferenza verso una certa “staticità”: staticità perlopiù in ambito nazionale, a causa di una crisi di leadership, con il partito che attraverso l’attuale presidente della Federazione dei Verdi Angelo Bonelli fatica a trovare il giusto spazio tra sinistra e centrosinistra, mentre a livello locale il partito politico è confluito ne “La Città Futura” e, alle comunali, del 2010 ha “dinamicamente” piazzato due esponenti – Paci e Ceresoni – in Giunta (rispettivamente, bilancio e urbanistica).

Perché un’assemblea a Senigallia solo dopo le primarie, in assenza di appuntamenti importanti per la realtà locale?
C’era bisogno di vedersi e di parlare del futuro del partito – commenta Roberto Primavera – perché con la forte mobilitazione per le primarie di fine 2012 abbiamo visto gli altri partiti di centrosinistra muoversi parecchio mentre i Verdi sembravano quasi fermi. E poi volevamo rispondere ad una lettera del segretario nazionale Bonelli in cui chiedeva ai circoli locali di esprimersi sulle coalizioni che si stavano formando per le politiche 2013.

Voi alle primarie vi siete “mossi” sostenendo la candidata di SEL Manuela Bartolucci…
Si, abbiamo dato una mano con i nostri iscritti e simpatizzanti per promuovere questo percorso che possiamo definire “virtuoso” sia per la mobilitazione vista sia per l’esito più che positivo. Un percorso che tra l’altro noi consideriamo naturale dato che fummo noi a spingere, a livello cittadino, per il confronto tra Paci e Mangialardi.

I Verdi a livello nazionale sostengono Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione Civile che ha strizzato più volte l’occhio a Bersani senza poi riuscire a concretizzare nulla, mentre a livello locale siete dentro la maggioranza con una formazione, “La Città Futura”, costruita assieme a SEL e Comunisti Italiani, in appoggio al Partito Democratico.
Beh, diciamo che dopo Taranto (con la candidatura del segretario Bonelli a sindaco della città con la lista “Aria pulita per Taranto”, arrivato terzo dietro il vendoliano Stefano Ippazio, Ndr) il partito – secondo noi – è stato messo un po’ all’angolo e non è riuscito a posizionarsi in maniera sufficientemente chiara. La lista di Ingroia è nata senza un vero percorso democratico e non la stiamo vedendo di buon occhio all’interno dell’assemblea cittadina, ci sembra calata dall’alto. A livello locale siamo dentro il centrosinistra per coerenza con il percorso svolto finora e perché secondo la maggior parte di noi questi “governi” sono quelli che possono andare avanti lavorando bene e, sul nazionale, potrebbero andare oltre Berlusconi e Monti.

Quindi ora come vi muoverete in queste elezioni politiche 2013?
Per ora abbiamo deciso di “congelarci” durante questa fase elettorale: vogliamo portare avanti le nostre battaglie ambientaliste senza però rinunciare al simbolo del Verdi né senza essere fagocitati da altri partiti “vicini”, e per questo chiederemo con forza di riunire il partito subito dopo le elezioni per capire in quale direzione stiamo andando. Certo è che si sta perdendo l’occasione di riaffermare un centrosinistra unito, data possibile l’affermazione della coalizione a sostegno di Bersani. Battaglie ambientaliste che, a livello locale ma non solo, hanno dato buoni risultati.

Per esempio?
Beh, con le politiche urbanistiche di riduzione di consumo di suolo e degli indici di carichi urbani che Ceresoni sta portando avanti in giunta. Insomma qui a Senigallia c’è un laboratorio che sta lavorando bene e noi speriamo che possa diventare un modello per altre realtà, dove i Verdi sono meno presenti o meno visibili. Bisogna rimettersi in gioco, magari rielaborando programmi su cui ora c’è più consapevolezza: anche perché quando vennero stilati i programmi, la situazione era profondamente diversa ed è ora di riaggiustare un po’ il tiro.

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