Laura Boldrini a Senigallia per la vicenda dei rifugiati dell’hotel Lori
L'ex portavoce ONU per i rifugiati ha incontrato Mangialardi: "pronti a fare la nostra parte" - FOTO
Laura Boldrini, ex portavoce dell’Alto commissariato ONU per i rifugiati, è intervenuta a Senigallia per cercare di fare luce sulla vicenda dell’hotel Lori e dei sei rifugiati espulsi dalla struttura dopo un episodio di tensione, agli inizi dell’anno.
La candidata capolista alla Camera per Sel nelle Marche e in Sicilia ha affrontato la questione data l’esperienza nel “settore” sottolineando che “la situazione di incertezza che crea apprensione tra i migranti e anche tra gli amministratori” è dovuta al fatto che “il 28 febbraio scade la convenzione per l’accoglienza dei migranti di varie nazionalità, fuggiti dalla Libia nel 2011 e ospitati in varie strutture, senza alcuna indicazione da parte del governo su come procedere“.
Dunque non solo una situazione precipitata per via dei soldi (in pocket money) non corrisposti (75 euro mensili), ma anche per condizioni di vita che all’interno della struttura sono andate via via peggiorando fin dall’inizio del programma di ospitalità che il governo aveva avviato, lasciando alle Regioni la gestione, poi passata alle Prefetture.
“Una gestione improvvisata” ha commentato Boldrini – incontrando prima la presidente della Provincia Patrizia Casagrande e poi il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi – a livello governativo che ha scaricato alle regioni l’incombenza senza però aver dato una vera strutturazione al progetto che, tra l’altro, scadrà il 28 febbraio senza una prospettiva certa.
“I richiedenti asilo presenti a Senigallia vorrebbero avere un quadro più chiaro per organizzare in tempo utile il loro futuro: alcuni, infatti, sono in attesa dei documenti per lasciare la città – ha affermato Boldrini. “Altri, una minoranza, vorrebbero poter rimanere a Senigallia e prendere la residenza visto che hanno già avviato un percorso di integrazione“.
Boldrini ha discusso – grazie all’appoggio degli esponenti SEL senigalliesi Mancini, Casagrande e Girolametti – della situazione con Maurizio Mangialardi: il primo cittadino senigalliese ha sottolineato che la questione andava monitorata meglio, ammettendo che è mancata una parte formativa degli operatori e che si è vista l’assenza di una vera cabina di regia che potesse permettere di gestire la vicenda nel migliore dei modi.
Mangialardi si inoltre detto disponibile “a fare la nostra parte“, portando la questione all’attenzione delle autorità competenti e spingendo per una gestione regionale che possa evitare disparità di trattamento per i rifugiati umanitari che dal 2011 soggiornano nel territorio e per i quali Senigallia si è sempre dimostrata attiva nel riceverli.
Qui ci sono Assessore in primis e Sindaco che si sono occupati della questione molto + e molto meglio di quello riportato dai giornali.
Ora che sta x finire il programma "emergenza nordafrica" saranno ancora loro e non la Boldrini a farsene carico (magari però lei gli avrà dato qualche buona dritta...)
PS: ma anche la Pagani è passata a SEL?
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!