Cento misure e un taglio: intervista a Claudio Benoffi
Un pittore che non ama essere definito "artista"
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0 commentiSono in ritardo. Sono in estremo ritardo sulla tabella di marcia e, per quanto tenti di recuperare correndo, il mio ritardo può solo che aumentare.
Mi scuso innanzitutto, e solo dopo porgo la mano dicendo: “Piacere, sono…”. Quell’uomo seduto con lo sguardo che riverbera un sorriso silenzioso, interiore, ma estremamente sincero, completa la mia frase: “…maledetta!”. Pronuncia quella parola con una leggerezza e un’ironia tale che non posso fare altro che scoppiare a ridere: “No, non Maledetta, mi chiamo Laura!”. Il ghiaccio è così subito rotto.
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