A Senigallia i furbetti della centralina
Mancini, Rebecchini e Battisti all'attacco sul rilevamento "lacunoso" delle polveri sottili PM10
A Senigallia fa il suo esordio la politica ambientale a caso. In mancanza di dati sull’inquinamento scattano le limitazioni al traffico veicolare. Una tradizione che va rispettata anno dopo anno, ma non sapremo mai se serve a qualcosa.
La recente ordinanza del Comune di Senigallia sulla limitazione del traffico veicolare (per il periodo dal 21.01/15.05.2013) ha riproposto la questione della qualità dell’aria legata all’efficienza del monitoraggio ambientale sul territorio comunale.
L’ordinanza non fa altro che replicare lo schema dei blocchi del 2012, ma va sottolineato che il provvedimento è stato preso partendo da dati strumentali a dir poco insufficienti.
Infatti, è il caso di ricordare che, nonostante il dibattito da noi promosso in Commissione e in Consiglio Comunale nel recente passato, non è stata ancora chiarita la non rappresentatività a norma di legge della posizione della stazione di rilevamento del Parco della Pace.
A parte lo scenario paradossale che potrebbe determinarsi con la possibile prossima riduzione delle centraline di rilevamento a seguito dei tagli di bilancio, ci sembra che si vada affermando una malcelata linea d’intervento basata sul non misuro-non inquino-non pago le sanzioni.
Ben lontani dall’aver dimenticato l’importanza della questione, abbiamo continuato il nostro monitoraggio telematico sull’efficienza della nostra centralina attraverso il sito internet sia della Provincia di Ancona ed abbiamo anche sorvegliato i dati di Autostrade per l’Italia, che possiede infatti anch’essa una centralina di rilevamento “di fondo” in via Perugino (Cesanella) imposta dai protocolli ambientali per la costruzione della terza corsia dell’A14.
Incrociando i dati sulle Pm10 relativi a tutto il 2012 sono emerse cose molto importanti: innanzitutto, nonostante le misurazioni di Autostrade per l’Italia siano validate solo al 30 giugno scorso, si può notare che dal 1° gennaio al 31 dicembre ci sono stati 7 sforamenti alla Cesanella e ben 27 al Parco della Pace.
Ma attenzione: nonostante il limite massimo sia di 35 sforamenti all’anno, non possiamo rimanere tranquilli. Infatti, il problema grave è che la centralina “ufficiale” (quella del Parco della Pace), presenta degli enormi buchi di rilevazione che assommano a di più di 5 mesi su 12 e precisamente:
dall’ 1/2 al 19/2
dal 19/4 al 29/4
dal 14/5 al 31/5
dal 28/8 al 31/12
Di fronte ad una negligenza talmente enorme e colpevole delle autorità tecniche e politiche provinciali e comunali, sono inderogabili le risposte di costoro alle seguenti domande:
– A cosa è dovuta una così ampia mancanza di misurazioni?
– I 27 sforamenti rilevati nei 7 mesi di attività della centralina possono essere imputabili al “microclima” del parco oppure sono rappresentativi della condizione di tutta la città, vista la mancanza dei richiesti studi anemologici sul regime delle correnti aeree in quella zona?
– Se i dati sono quelli (e sono lacunosi), l’ordinanza è stata emessa su quali basi (a meno che non si tratti del “bovino” recepimento a cascata di provvedimenti regionali)?
– Perché, contrariamente a quanto comunicato in Consiglio Comunale dall’Assessore competente, non è mai stato reso operativo il link diretto con gli strumenti di misurazione sul pluripremiato sito del Comune di Senigallia?
– Dato che per mettere a punto una efficace strategia di contrasto alle PM10 sarebbe importante conoscere non solo la quantità ma anche la qualità delle particelle costituenti le polveri sottili, che fine ha fatto la procedura di ”speciazione” delle stesse auspicata con i tecnici della Provincia in sede di Commissione Consiliare?
– Vista la scarsità di informazioni disponibili, si è coscienti di violare già le disposizioni europee in materia di informazioni sulla qualità dell’aria alla cittadinanza?
– Qualora si certificasse la natura “veicolare” delle polveri, a quando una seria politica sul trasporto pubblico improntata all’uso di carburanti più ecologici come metano e bioetanolo e che punti, ad esempio, alla maggiore disponibilità di corse utili per la mobilità dei lavoratori da e verso le zone produttive, piuttosto che a progetti – più di marketing che di sostanza – come il trasporto a chiamata?
– Visto le responsabilità dell’ Amministrazione Comunale e, in particolare, del Sindaco, nei confronti della salute dei cittadini, come giustificano il loro disinteresse nei confronti del controllo della qualità dell’aria e quali provvedimenti intendono assumere?
da Roberto Mancini, Luigi Rebecchini e Paolo Battisti
Consiglieri Comunali di Senigallia
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