La fotografia di Giorgio Pegoli al centro della lezione della Luas Senigallia
Il corso dell'università per adulti si svolgerà venerdì 25 gennaio alle ore 16.30
Le lezioni del corso di storia e tecniche della fotografia della Luas proseguono con un incontro di grande interesse, che si svolgerà alla Biblioteca comunale di Senigallia venerdì 25 gennaio alle ore 16,30 per il corso di storia e tecniche della fotografia.
Il giornalista Elpidio Stortini, uno dei più noti ed apprezzati giornalisti del Corriere Adriatico, illustrerà il percorso della fotografia umanitaria di Giorgio Pegoli, fotoreporter senigalliese di fama internazionale, autore di libri fotografici sulle guerre note e dimenticate del secondo Novecento.
Ad introdurre la lezione di Elpidio Stortini saranno l’assessore alla cultura Stefano Schiavoni ed il prof. Carlo Emanuele Bugatti, coordinatore del corso di storia e tecniche della fotografia della Luas. A chiusura della lezione sarà proiettata una slide di fotografie umanitarie di Giorgio Pegoli, preparata appositamente dalla fotografa Patrizia lo Conte, collaboratrice di Pegoli e curatrice del suo archivio fotografico.
Giorgio Pegoli è nato nel 1938. Sue immagini sono state pubblicate da molte testate italiane ed internazionali. E’ iscritto all’Ordine dei Giornalisti e alla “International Federation of Jounalists”. Ha ricevuto per il suo lavoro l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana”. Nella XV edizione del MYTSTFEST di Cattolica (1994) ha ricevuto il premio come fotoreporter dell’anno. Charles Henri Favrod, fondatore del Museo della fotografia di Losanna ha inserito alcune fotografie, appartenenti ai fotoreportage di guerra di Giorgio Pegoli nel suo nuovo libro edito da Bernard Campiche, che documenta la storica raccolta di fotografie di Favrod.
Anche il Museo Alinari di Firenze si è rivolto a Favrod per documentare la storia della fotografia. Una suite di quaranta fotografie di Giorgio Pegoli (Viaggio in Puglia con Mario Giacomelli) è stata esposta con grande successo, durante l’estate 2012 al Museo delle culture europee di Berlino.
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