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Ricollocata la grande pala della Chiesa di Sant’Angelo di Senigallia

L'opera è stata appena restaurata

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Restauratrice all'opera

Un altro prezioso recupero del patrimonio culturale senigalliese è stato possibile grazie all’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. E’ stato appena ricollocato, fresco di restauro, nell’abside della Chiesa Parrocchiale di S.Michele nella borgata di Sant’Angelo di Senigallia la grande pala dell’altare maggiore.

L’opera – esordisce il Parroco Don Mauro Mattioli – raffigura la Vergine in cielo seduta tra le nuvole, il Bambino sulla gamba destra e alcuni angioletti. Sotto di Lei sono dipinti a destra i Santi Silvestro Papa, Antonio da Padova e Pietro Martire, mentre, a sinistra un Santo guerriero (forse San Maurizio) oltre ad ulteriori due figure; sullo sfondo, un grande paesaggio. L’opera era così rovinata e scura che, prima di questo restauro reso possibile dal mecenatismo della Fondazione Carjesi, risultava difficilmente leggibile, ed alto era il rischio di perdita anche a motivo dell’attacco di tarli”.

Il restauro, diretto dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico e Artistico delle Marche, è stato condotto dalla dottoressa Silva Cuzzolin di Senigallia, “Prima del restauro – così la restauratrice – il dipinto versava in cattivo stato di conservazione sia a livello di supporto, sia a livello di pellicola pittorica, a causa di errati interventi di manutenzione subiti in passato e di un più recente dilavamento. Numerosi risultavano i punti di distacco della preparazione e della pellicola pittorica e sul retro erano visibili delle gore d’acqua. Un altro grave danno al supporto era stato provocato dallo sfarfallamento dei tarli lungo tutto il perimetro del quadro, in prossimità cioè del telaio”.

Con un paziente lavoro, in attesa che l’opera possa essere opportunamente studiata, oggi la tela è tornata alla devozione dei fedeli.

Un bene del quale come comunità tutta siamo particolarmente fieri, ringraziando i soggetti che ci hanno aiutato per il suo restauro, oggi patrimonio di tutti”. Un ulteriore tassello per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico del territorio, anche esso potenziale volano turistico, quello appena condotto.

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