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Alen Abdagic ospite del Lions Club Senigallia

Il baritono bosniaco ha inaugurato il 2013 dell'associazione senigalliese

Sci Club Senigallia
I primi ospiti al Lions Senigallia nel 2013

Non poteva esserci inizio dell’anno migliore per il Lions Club di Senigallia che, nel suo primo incontro del 2013, ha ospitato il giovane baritono bosniaco Alen Abdagic, laureato in canto lirico all’Accademia Musicale dell’Università di Sarajevo.

Appassionato cultore della eredità della sua terra ha voluto con il concerto, che lo ha visto protagonista accompagnato al violoncello da Josipa Tikvicki e alla chitarra classica da Giovanni Spinozzi, divulgare il genere tradizionale della sevdalinka, particolare tipo di canzone tradizionale bosniaca di carattere amoroso. Particolare mix di influenza turca, antica cultura mitteleuropea, slava, mediterranea e della Spagna medioevale attraverso gli ebrei sefarditi, questo genere di canzone urbana, nata più di 500 anni fa, si è sviluppata nella sua forma odierna tra la fine dell’800 e la prima metà del XX secolo e rappresenta in qualche modo in Bosnia-Erzegoniva, dal punto di vista dello spirito e dei contenuti, il corrispettivo tra la canzone napoletana classica e l’anima del fado portoghese.
Sono brani di antica e diversa origine, passati con naturalezza all’eredità culturale bosgnacca mussulmana, i cui testi sono per la maggior parte anonimi. Quasi tutte le sevdalinke più che raccontare storie, trasmettono sentimenti raffinati e a volte malinconici attraverso l’unicità del sofisticato legame tra testo poetico e melodia.

L’evento è stato molto apprezzato dai soci lions e dagli ospiti presenti alla serata, che hanno avuto non solo il piacere di avvicinarsi a questo inedito genere musicale ma anche di ospitare l’artista di una terra, la Bosnia-Erzegovina, sull’altra sponda dell’Adriatico e così vicina alle Marche, spesso ricordata per il tragico conflitto degli anni ’90. Ecco allora che ogni occasione può diventare “la buona occasione di conoscenza” perché attraverso il dialogo delle culture, come è stato offerto con la musica, dialoga l’umanità e dilaga l’amicizia. La convivenza pacifica si autorigenera, si espande, si contagia fino a diventare l’unico fenomeno possibile: occorre testimoniare l’innata vocazione dell’uomo alla pace. E bisogna crederci per primi. Questo, in fondo, uno dei grandi impegni dei lions.

(Articolo di Laura Amaranto)

da Lions Club Senigallia

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