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Dimezzate le spese per la politica cittadina, Paradisi replica a Mangialardi

"27 euro lordi una vergogna istituzionale: il consiglio comunale si riunisca una sola volta l'anno"

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Maurizio Mangialardi e Roberto Paradisi

Dimezzato il capitolo di spesa per i compensi dei consiglieri comunali. La riduzione dei costi della politica diventano un’altra manovra per fronteggiare la crisi economica e il taglio di risorse che il Comune di Senigallia vuole mettere in campo, dato che – a parte le spese incomprimibili, come stipendi del personale, mutui in corso e contratti in essere – tutto verrà decurtato del 50%. E così sarà anche per i gettoni di presenza che i consiglieri comunali di Senigallia percepiscono, poco più di 20 euro netti a seduta (anche nel caso la discussione si protragga anche nel giorno successivo).

Manovra” di cui il sindaco Maurizio Mangialardi ha avvisato il presidente del Consiglio comunale Enzo Monachesi e che è stata resa nota durante la conferenza dei capigruppo agli esponenti dei gruppi consiliari, poco prima che venisse decisa la data del 16 e 17 gennaio come giornate di dibattito politico in aula consiliare.

Ma la decisione non è andata giù ad alcuni esponenti politici tra cui il consigliere del Coordinamento Civico Roberto Paradisi, il quale ha inviato al presidente del Consiglio Monachesi una lettera che pubblichiamo qui di seguito integralmente.

“Egregio Presidente del Consiglio Comunale,
ho vivamente apprezzato la lettera con la quale il sindaco Maurizio Mangialardi chiede la drastica riduzione delle sedute del Consiglio Comunale al fine di risparmiare sui gettoni di presenza (27 euro lordi a seduta).

Il senso del risparmio e della tutela delle tasche dei cittadini di quest’uomo che indossa con indiscusso merito la fascia tricolore inorgoglisce noi cittadini. D’altronde il nostro primo cittadino non è nuovo alla gestione parsimoniosa del denaro pubblico, come quando fece installare la casetta dell’acqua gassata nella sua Marzocca e, con una sorta di miracolo da Mosè dei tempi moderni, la ribattezzò “acqua del sindaco”. Ma la miracolosa acqua dalla casetta di legno (che costò poco poco, qualcosa in più di 20 mila euro), è nulla di fronte a quanto riuscì a risparmiare con il box fatto realizzare nella sua Montignano.
A fronte dell’esigenza primaria e seriamente non più rinviabile di garantire il bisogno primario delle bocce ai suoi ex vicini di casa, il nostro Maurizio stanziò e spese appena 136 mila euro, prelevandoli con cautela da economo dalle tasche dei cittadini, per realizzare a Montignano un box di servizio per il campo da bocce presso i Giardini 8 marzo. Un uomo, oltre che con il pallino pronto la bocciata, anche con il “pallino” del risparmio in testa. Che vuole che siano 136 mila euro per il nobile gioco delle bocce? Vuol mettere, caro Presidente, con i 27 euro lordi percepiti da un consigliere non bocciofilo per partecipare ad una seduta dell’Assemblea civica? Manco fosse una seduta del consiglio direttivo della bocciofila Montignano!

E che dire di quando auto-beatificò la scelta di devolvere una sorta di “miseria” al suo consulente personale Mario Cavallari, nominato capo del suo gabinetto (e già, presidente, il nostro sindaco ha un gabinetto tutto suo). Il fido consulente si accontentò, vista la crisi, di appena 11.438,30 euro.

E di fronte a tali atteggiamenti di parsimonia e sobrietà, come si permettono i consiglieri comunali di opposizione (dai quali mi dissocio, ovviamente) a protestare di fronte alla drastica riduzione del numero dei consigli comunali?
Anzi, signor Presidente, mi rivolgo a Lei che notoriamente è uomo non di parte, coerente con le sue idee e posizioni e sobrio nel garantire parità di diritti tra consiglieri, facciamo di più. Prendiamo spunto dalla prima Roma imperiale e lasciamo, così come successe per quell’orpello inutile che era il Senato Romano, il Consiglio Comunale come apparato formale per garantire una forma istituzionale alla città. Proclamiamo il nostro Maurizio “Cesare Mauri Mangialardi” e deleghiamolo a prendere ogni decisione in nostra vece. Basta con le formalità, gli orpelli e i costi della democrazia. Ventisette euro lordi sono una vergogna istituzionale.
Propongo che il Consiglio comunale si riunisca una sola volta all’anno per udire, senza diritto di voto, la relazione del nostro Cesare Maurizio ed acclamarlo come si conviene ad un capo.
Voglia portare i miei deferenti ossequi a Sua Eccellenza Maurizio Cesare”.

Commenti
Ci sono 5 commenti
Melgaco 2013-01-10 17:30:57
ahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...si tagli la democrazia, non i fochi!
angelo 2013-01-11 08:18:59
la politica è un'attività disinteressata e senza finalità di lucro
paolo 2013-01-11 10:56:59
Bella Roby!!! ahahahahah
Rachele 2013-01-11 11:27:21
Potrei trovare discutibile la scelta di dimezzare le sedute di consiglio per contenere la spesa. Magari avrei pensato a dimezzare il compenso... A meno che il buon consigliere non ritenga già misero il compenso ad oggi previsto e sempre a meno che egli non ritenga l'attività di consigliere un modo per arrotondare...
Melgaco 2013-01-11 13:55:39
Arrotondare? Con 27 euro lordi a ogni seduta del consiglio? (che più o meno si riunisce una volta al mese)...ma che sta a di'?...se vuole i nomi di chi "arrotonda" grazie alla politica li cerchi altrove...
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