Con Pirandello riparte al stagione teatrale alla Fenice di Senigallia
Venerdì 11 gennaio si apre il sipario per "Questa sera si recita a soggetto"
Venerdì 11 gennaio la stagione del Teatro La Fenice di Senigallia – promossa dal Comune in collaborazione con AMAT e Inteatro – apre il nuovo anno con un classico della scena italiana, “Questa sera si recita a soggetto” di Luigi Pirandello, con protagonisti Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, diretti da Ferdinando Ceriani.
Una grande struttura funambolica in perenne equilibrio tra illusione e verità che può riassumersi in questa breve esclamazione: tutto il teatro recita!! Questa breve, lapidaria, affermazione è una sintesi perfetta delle emozioni che si provano rileggendo l’opera: una prepotente dialettica di suoni, di luci, di colori, di passioni elementari.
Giovanni Macchia, in un suo saggio, non esita ad accostarla ai mystères medievali o alle feste carnevalesche dove la realtà veniva sovvertita a favore di un nuovo ordine liberatorio. E, per certi versi, è ciò che avviene in questa commedia “dei conflitti” dove all’autore si sostituisce l’egemonia del regista, poi degli attori, poi del pubblico e infine dei personaggi stessi (… in cerca di un autore?) che prendono il sopravvento.
E’ un trionfo dell’arte scenica che vede protagonisti non soltanto gli interpreti di questa storia ma anche le luci, i palchi, la platea, il sipario (Pirandello, nelle sue didascalie, lo muove continuamente, lo fa alzare e calare a ogni scena, a ogni interruzione; lo usa come spartifuoco tra pubblico e palcoscenico) e che si compie pienamente nel terzo atto dove, quasi per scommessa, l’autore riesce a commuoverci con una delle più tragiche e strazianti scene di teatro anche se l’artificio teatrale viene preparato sotto i nostri occhi, nel momento stesso in cui gli attori stanno per divenire dei personaggi!
Allora ci si accorge che forse la commedia è proprio questa: un gioco di equilibrismi su due tavoli da gioco: svelare la macchina dell’ interpretazione e, contemporaneamente, esaltarne le potenzialità evocatrici (espressive?), un montare e smontare la macchina scenica, una sorta di “torneo di scacchi giocato tra Diderot e Stanislavskij” come ci suggerisce, con ironia, Giuseppe Patroni Griffi. E questo delicatissimo meccanismo scenico è anche figlio di quella Germania, di quella Berlino in cui viveva Pirandello.
Siamo in piena repubblica di Weimar, al centro della rivoluzione culturale dell’epoca, da dove è partito Gropius, la grande cinematografia tedesca, in cui si affermano l’espressionismo e il teatro di Bertolt Brecht e Kurt Weil. “E queste prime annotazioni sono tutti tasselli di un mosaico più ampio che di nuovo ci porta a quel “Tutto il teatro recita!”, sintesi perfetta di una straordinaria macchina teatrale che, forse – si legge nelle note della compagnia allo spettacolo -, non è altro che un potente affresco della vita, grottesca e drammatica. “La vita , o la si vive o la si scrive” diceva Pirandello. Noi, con questo testo, la portiamo in scena.”
Lo spettacolo è prodotto da Compagnia Molière e Teatro Quirino Vittorio Gassman. Completano il cast gli attori Giacinto Palmarini, Ruben Rigillo Silvia Siravo Carla Ferraro, Andrea Nicolini Roberto Pappalardo Francesco Di Trio Serena Marinelli, Federica Marchettini, Salvatore Rancatore, Simone Vaio, Chiara Cavalieri, Gabriele Geri e Beatrice Coppolino.
Le scene sono di Andrea Bianchi/Forlani, le musiche di Alessandro Panatteri, i costumi di Marta Crisolini Malatesta e le luci di Giovanna Venzi.
Per informazioni e biglietti: Teatro La Fenice 071 7930842, AMAT 071 2072439.
Inizio spettacolo ore 21.
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