Si è chiusa la raccolta firme e sono stati spediti a Roma alla sede del comitato nazionale i moduli per i referendum lavoro sull’art. 18 e sull’art. 8 da parte del Comitato Referendum Lavoro Senigallia. Firme che il 9 gennaio saranno depositate a Roma in Cassazione.

Da parte del Comitato Referendum Lavoro Senigallia, formato da Sel, Idv, Pdci, Verdi, Rc, Fiom Cgil, Cgil “Lavoro e Società” e “la Cgil che vogliamo”, sono state superate di molto le 500 firme per entrambi i quesiti: per l’abrogazione della controriforma Fornero dell’articolo 18 e dell’articolo 8 della legge finanziaria del governo Berlusconi che manomette la contrattazione nazionale.

Un grazie a tutti gli attivisti che hanno contribuito a questo risultato e al Comitato Promotore oggi luogo plurale nel quale è confluita l’opposizione sociale e politica al governo Monti e alle sue controriforme.

Oggi Monti vuole “silenziare” il lavoro come soggetto politico e le lavoratrici e i lavoratori, ma noi siamo qui a ricordargli con queste firme che, quanto a smantellamento dei diritti dei lavoratori ha pienamente assunto l’eredità di Berlusconi, non solo manomettendo l’articolo 18, ma anche non cambiando l’articolo 8 delle legge finanziaria del 2011 che menoma fortemente la contrattazione e dunque le tutele dei lavoratori più deboli.

I referendum lavoro non parlano di cose astratte, bensì di diritti negati, di una Costituzione calpestata dai Marchionne, di soggetti oscurati dall’informazione, di furto di democrazia e di futuro. Oggi la democrazia si difende con l’impegno attivo, combattendo l’indifferenza, la rassegnazione, il cinismo. Le firme che saranno depositate in Cassazione il 9 gennaio diranno alle politiche liberiste che i diritti del lavoro e la democrazia sono la stessa cosa.

da Comitato Referendum Lavoro Senigallia