Razzismo: i giocatori del Milan se ne vanno e l’incontro viene sospeso
Giovedì 3 gennaio si è verificato un fatto mai avvenuto in precedenza
Insulti e offese razziste ripetute a un giocatore della squadra avversaria e l’incontro viene sospeso: è successo nel pomeriggio di giovedì 3 gennaio 2013 a Busto Arsizio, in provincia di Varese.
Allo stadio Speroni, si stava giocando un’amichevole tra la locale Pro Patria – militante in Seconda Divisione (ex serie C2) e il Milan: già nei primi minuti di gioco però – almeno secondo le prime testimonianze – alcuni giocatori di colore della formazione rossonera (Niang, Emanuelson, Muntari e soprattutto Boateng) erano stati presi di mira per il colore della pelle da un gruppo di spettatori.
All’ennesima ondata di insulti, e dopo aver più volte richiamato invano l’attenzione dell’arbitro, proprio Boateng si è sfilato la maglia dirigendosi verso gli spogliatoi. I compagni del Milan lo hanno seguito e l’incontro è terminato quando si era appena al 26′ del primo tempo, col punteggio fermo sullo 0-0.
La gran parte del pubblico locale ha applaudito i giocatori del Milan quando questi rientravano negli spogliatoi in segno di protesta per gli ululati a sfondo razzista del pubblico.
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