Paradisi replica a Mangialardi: “il tuo posto è altrove, non a Senigallia”
Il consigliere interviene sulle parole del sindaco contro Berlusconi: "è uno statista, si dedichi alla Nazione"
Noi senigalliesi siamo fortunati. Non abbiamo solo un sindaco ben pettinato e dalla cravatta impeccabile. Abbiamo un politologo. Di più: abbiamo uno statista capace di prendere carta e penna e di scrivere all’ex premier Berlusconi discettando di politica interna e internazionale, di morale ed etica.
Se avremo pazienza, leggeremo tra non molto una illuminante missiva del nostro “primo ciuffo” anche al Santo Padre (illuminante per il santo Padre, ovviamente).
Che fortuna avere questo sindaco che parla con cognizione di causa delle cose del mondo.
Lui si che se ne intende di “leggi ad personam”. Appena iniziata la sua legislatura ne ha fatta una per il presidente Monachesi che non poteva entrare nelle Commissioni in quanto presidente del Consiglio ed unico esponente dell’Idv. Geniale il “primo ciuffo”: ha fatto cambiare il regolamento comunale.
Lui si, che se ne intende di morale ed etica. Ha rifilato, in silenzio e in sordina, incarichi d’oro al suo capogruppo del Pd violando lo Statuto comunale e il testo unico sugli enti locali. E quando il “bubbone” è scoppiato, ha fatto dimettere il capogruppo.E lui ha continuato a dare lezione di etica. E che dire del suo rapporto con la magistratura? Il Tar scrive: avete favorito politicamente un’associazione con un provvedimento illegittimo modificando un bando tagliato su di essa.
E Maurizio che fa? Attacca il “teatrino della politica” quando gli si chiede una spiegazione e un gesto di dignità. Qualcuno dirà: nulla di nuovo sotto il sole.
La sua personale lotta al proprio ego è nota. Come quando si è fatto dire in teatro (lui è il vero maestro teatrante) da una nota cantante che il sindaco non era in sala poiché i biglietti erano finiti e lui avrebbe voluto comprarlo e non averlo in omaggio. E c’era bisogno di farlo dire?
Eppure, Maurizio è preoccupato dall’ego di Berlusconi e dalle sue lotte ai politici di professione. Attenzione, non che il nostro Maurizio nazional-popolare si senta un politico di professione. Per carità. Come ha scritto nel suo curriculum, lui fa l’insegnante (di cosa?).
E’ che il Maurizio che conosciamo noi è davvero affranto per le sorti dell’Italia e dei mercati internazionali. E la sua nota politologica sulla politica nazionale era attesa e auspicata. Poteva il nostro Maurizio non dire la sua e non rivolgersi direttamente al Cavaliere? Il quale, ora, sarà estremamente turbato per il monito austero del nostro sindaco. Tra loro, tra giganti della politica, si fa così.
Ed è per questo che il nostro Maurizio nazional-popolare, alla fine della sua lettera, si è rivolto non più a Berlusconi, ma a tutti gli italiani. Un crescendo di consapevolezza interiore, una sorta di ascesi verso una luminosa autorevolezza auto-dichiarata che ci inorgoglisce.
E allora la proposta: caro sindaco illuminato, dedicati, da statista quale sei, alla Nazione, all’Europa, alle politiche continentali. Lascia la piccola politica civica. Il tuo posto è altrove.
...e poi lui ha l'auto elettrica (che può parcheggiare ovunque)...
Bravo Roberto (quando scrivi cose che considero idiozie, te lo dico, così come quando scrivi cose che condivido al 100%, te lo dico).
Mi sono fatto un po di risate
Complimenti
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